3 luglio| 1616 Daniel Balbi
Dispaccio del 3| luglio| 1616|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
trenta cinque mesi sono scorsi che io sono al carico di questo castello di Cattaro, et cossì mi trovo servire mesi tre oltre la comissione de Vostra Serenità, né vego fra questo tempo quella electione col mezo della quale io ne sperassi de consegnar quello et poi ripatriare in conformità della mente Sua. Questo desiderio di condurmi alla patria mediante il mio successore non ha origine di nova ambitione, ma perché sopragionto li mesi adietro in alcuni mali, alli quali tutto che habbi messo del bene per reparare, tutta via perturbano et travagliano, dubitando che per il libero inviamento di quelli non sii per restare nelli anni più maturi gravemente et sensa misura molestatto. Per tanto reverente La supplicco a voler dare ordene cometter che venutto alla ellectione del mio successore affini che ressovi firmo, sincero et giusto essecutore del voler Suo, possi condurmi alla patria et poi condurmi per quel locco dove fusse stimatto dover rehaver la pristina sanità, o almeno aleviamento alcuno, per non travagliare di continuo nelli mali cossì acerbi; alla quale reverentemente bacio le mani. Gratie etc.
Di Cataro, li 3 luglio 1616.
Daniel Balbi.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.