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1614 Giovanni Francesco Dolfin

Dispaccio del 22 maggio| 1616|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
capitò in queste, aque li 5 del corrente, con doi galere, l’Illustrissimo signor Antonio Civrano, espedito da Vostra Serenità per Albania, là dove s’incaminò per essecutione degli ordini che tiene dalla Serenità Vostra; né ancora è ritornato di qua, ma bene sono avisato da Sua Signoria Illustrissima che doverà esservi di breve per rollare quelle genti, così a piedi come a cavallo che sarano in esser, per incaminarle costì, al quale in conformità di quanto mi commette con l’Eccellentissimo Senato con lettere di 3 instante, farò dare di queste monitioni quella quantità d’archibusi da fuoco delli 200 in circa che vi s’attrovano, che ne sarò da lui ricercato, poiché di quelli da ruota non vi n’è alcuno, né per gl’inventarii si vede che ve ne sia meno stato per il passatto; né mancarò in tutto quello che conoscerò essere necessario di coadiuvare ad esso Illustrissimo signor Civrano in questo publico servitio et bisogno. Gratie etc.
Di Cattaro, li 22 maggio 1616.

Giovanni Francesco Dolfin, Rettor et Provveditor.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.