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1614 Giovanni Francesco Dolfin

Dispaccio del 12 agosto| 1616|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
doppo havere con ogni spirito invigillato nel corso di questo mio reggimento et atteso a far quel più che ho conosciuto convenirsi per il buon governo et sicurezza di questa Sua così importante fortezza et conservatione di questi sudditi et de’ confini suoi, ho stimato neccessario per servitio delle cose di Vostra Serenità il rivedere anco il stato di queste monitioni, et particolarmente l’administratione di quelle fatta dal quondam Francesco Grubogna, Sopramassaro, che sotto il reggimento del Clarissimo mio Precessore mancò di vita; havendo io fatto inventariar tute quelle cose che mancavano d’essere inventariate, trovai le polveri dei depositi così umide et mal conditionate ch’erano fatte inhabili all’adoperarsi, le quali feci benissimo solleggiare, et con ogni diligenza governare et riporle ne’ luochi soliti. Ma quello che molto più mi preme è ch’io ho ritrovato nelli libri di questa Camera, nell’agiustar li conti dell’administratione del detto quondam Grubogna, che lui va debitore di grossissima quantità di robba smaltita di esse monitioni, con notabilissimo danno di Vostra Serenità, come dal qui alligato conto che Le mando potrà vedere; et tanto più quanto che non se ritrova esser notato piezo alcuno per lui, contra il quale si possa proceder per refacimento publico, et se bene vi sono alcuni pochi beni stabili, li quali ho commesso che siano ad instantia della Fiscal Camera intromessi, tuttavia non supplirano al rissarcimento d’una minima parte d’esso debito, il che ho voluto riverentemente dinotar a Vostra Serenità afinché resti informata del tutto che possa per l’avenire provedere, acciò non succedi più de’ simili disordini tanto pregiuditiali et nocivi al publico servitio et interesse. Gratie etc.
Di Cattaro, li xii agosto 1616.

Giovanni Francesco Dolfin, Rettor et Proveditor.

Allegato: debito delle munizioni di Cattaro amministrate da Francesco Gruogna, senza data (6 cc.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.