• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

26 febbraio| 1617 Camillo Michiel

Dispaccio del 30 dicembre| 1616|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Martedì passato, 27 dell’instante, capitò qui l’Eccellentissimo signor General Belegno, di ritorno da Corfù, et questa mattina s’è partito per Dalmatia. Ho conferito con Sua Eccellenza li bisogni di questa Piazza, et ogni particolare concernente il publico servitio, specialmente l’evidentissima necessità di riparare la muraglia rovinata di castello et la ricinta del monte, di che anco ne diedi conto alla Serenità Vostra, coll’ultime mie per fregata spedita a posta. Voleva Sua Eccellenza vedere detta rovina, et s’era di già condotta fino alla metà dell’ascesa, ma sovrapresa da un poco d’accidente, non ha potuto continuare quella via sì mal agevole. Vado continuando la ristauratione della ricinta del monte principiata, come scrissi, ma non trovandosi qui denaro particolarmente destinato a tal opera, ho impetrato da Sua Eccellenza che termini ch’io in quella possi impiegare ogni sorte di denaro, che s’attrovi in questa Camera, benché sii molto eshausta, così che quando non le venghi somministrato denaro dalla Serenità Vostra, non credo che possa di gran longa supplire alla spesa che converrà fare in detta riparatione della ricinta, che quanto alla muraglia grossa di castello non vi porrò mano, se non me ne varrà commission espressa da Vostra Serenità, con provisione conforme al bisogno, per essere opera longa et di molta spesa, se ben di somma necessità et importanza, come haverà la Serenità Vostra potuto vedere dal modello mandato da me alli Illustrissimi signori Proveditori alle fortezze. Ha Sua Eccellenza revisti anco li conti di questa Camera, e trovativi molti disordini; et haverei fatta io la prima detta revisione, se havessi havuto un Raggionato, ch’è a ciò necessario, ma l’ho raccordato a Sua Eccellenza che per l’angustia del tempo non ha manco potuto farlo, se non superficialmente. Procurerò di far che sia regolato il tutto al meglio che sarà possibile, et di far reintegrar il publico et di quanto m’occorerà di spendere nell’opera cominciata, ne terrò distinto et particolar conto a parte, per non confonder questa coll’altre amministrationi del publico denaro. Oltre di ciò ho mostrato a Sua Eccellenza tutte le monitioni, armi et artigliarie, colli loro fornimenti et con quest’occasione, se n’è fatto inventario ch’è da me mandato all’Illustrissimi signori Proveditori alle fortezze a fine che resti la Serenità Vostra avisata di tutto lo stato d’essa Piazza, sì come nel principio del mio Reggimento le scrissi di fare; né altro intorno a ciò mi occorre d’aggiongere, se non che trovandosi anco buona parte delli parapetti della muraglia della città caduti, li corpi di guardia quartieri de’ soldati e teze per le artiglierie rovinose et in cattivo stato, hanno similmente bisogno di presta provisione, la quale non si facendo tosto, riuscirà la spesa di gran lunga maggiore di quello ch’al presente sarebbe. Mi giongono hora le lettere da Constantinopoli in sachetti quattro, uno de’ quali segnato S, et le spedisco subito a Vostra Serenità in una cassetta segnata del medesimo segno, et con aggiunta di remi alla fregata per commission dell’Eccellentissimo signor Bailo. Gratie etc.
Di Cattaro, li 30 decembre 1616.

Camillo Michiel, Rettor et Provveditor.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.