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26 marzo| 1617 Gerolamo Zane

Dispaccio del 1| gennaio| 1617|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Un certo Rimondo Camulio da Ossero, giurisdittione di questo Reggimento, mentre il mese passatto serviva per fameglio Nicolò Cocorussich, pastore sopra quest’isola, instigato dal spirito diabolico levò con lusinghe fuori di casa Gaudetta figliola di detto Niccolò, putta d’anni nove in circa, la qual condutta in un boschetto, et gettatala con violenza a terra, tentò più volte violarla et deflorarla, spargendoli il seme entro et intorno la natura, et operando che il fratello proprio della medema, nominato Antonio d’anni dieci in circa, li tenesse la boccha chiusa, acciò non cridasse. Né di ciò contento, continuando nella prava et diabolica intentione, fu inhumano, barbaro et scelerato, che pocchi giorni dopoi entro certi spini, con violenti et obrobriosi modi, usò il neffando et abominevol vitio della sodomia con il predetto Antonio, havendo causato così all’uno come all’altra per il sparso seme, et tenera ettà d’ambidue, in quelle parti vergognose male di molta consideratione, perilché sono stati molti giorni sotto la cura di ceroico. Ha procurato questo scelerato con minaccie fatte alli sopradetti patienti, padre et madre, loro di occultare alla giustitia questi inhonesti et detestandi delitti; et finalmente, havuto sentore della formatione del processo, se n’è fuggito et absentato. Pertanto dimando io questi casi degni d’esser ispeditti con auttorità maggiore dell’ordinaria di questo Reggimento. Ho voluto riverentemente rappresentarli a Vostra Serenità, a fine che la si compiacerà di concedermela, rimettendomi però sempre al prudentissimo suo giuditio. Gratie etc.
Di Cherso, il primo genaro 1617.

Hieronimo Zane, Conte et Capitano.
Di mano propria con giuramento.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.