9 settembre| 1616 Geronimo Donado
Dispaccio del 14 novembre| 1616|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
Son stato questi giorni adietro alla visita della giurisditione di questa sua città e con l’agiuto del Signore, in Città Vecchia ho elletto il Piovano non ostante le molte controversie, che già ott’anni tra quei popoli vertevano con universale concorso. Et in Gelsa non son mancato d’adoperarmi per sedar le molte risse et amicar bona parte di quei popoli con amore e pace; rivedendo la fortezza di detto loco sopra la chisa, quale si ritrova incativissimo stato, non vi essendo né rappresentanti né polvere per sette pezzi d’artigliaria, ch’ivi si trovano cinquede quali sono falconi da sei bellissime, e di non poca consideratione e così gl’altri doi che sono moschetti da braga, mal sicuri per esser tutti in arbitiro sì della fortuna come d’ogni altra persona ch’ad ogni suo beneplacito li potrebbe guastare. Perilché m’ha parso di darne alla Serenità Vostra, sì come faccio, riverente conto. Son trasferito anco a Valbosca, dove con l’agiuto d’Iddio ho stabiliti negotii di non poca importanza tra quei popoli, per risse delle loro chiese nell’administratione del Santissimo Sacramento, che con tanta poca veneratione era essercitato che non si vergognavano con scandolo universale di processionarlo da chiesa a chiesa, sotto d’un feraiolo con un sol prete e ferraletto, tenendolo un anno per chiesa; sopra de che è stato da me decretato in honor di Dio come dall’inclusa potrà chiaramente vedere con concorso similmente universale d’ogn’uno confessando l’error commesso che parendo al suo maturissimo consiglio, tal ordini esser bene impiegati li potrà confermare, rimettendomi sempre con ogni somissione a quello che più Le parerà espediente et opportuno. Andrò anco quanto prima a Lissa, e conforme ritroverò il suo stato come suo divoto obediente servitore, né darò riverente raguaglio. Intano le manderò con altra occasion la descrittione dell’anime della giurisditione di questa sua città, promettendomi d’esseritarmi sempre per l’avvenire nel bon governo di questi suoi popoli. Gratie etc.
Di Liesena, li 14 novembre 1616.
Gieronimo Donado, Conte et Proveditor.
Allegati: relazione sul Santissimo Sacramento spedita al rettore di Lesina, 5 novembre 1616 (1 c.); dispaccio al rettore di Lesina, 6 novembre 1616 (1 c.)
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.