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12 marzo| 1617 Ambroso Corner

Dispaccio del 15 maggio| 1616|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Arrivò qui a otto del corrente domino Zuanne Ruvich, dal quale mi furono presentate le lettere di Vostra Serenità di 26 aprile passato in proposito dell’offerta c’ha fatto di fare cinquanta soldati capeletti a cavallo, onde per ben obedire la Serenità Vostra me gli son offerto di favorirsi, et avitarlo in tutto ciò che potrò, perché s’ispedisca quatto prima, et se ne venga a servirLa, dove le sarà comandato, et così come di questo son certo che farà presto la parte sua per essere danaroso, et di seguito, non ostante le molte difficoltà che s’incontrano in questi confini in trovare huomini et cavalli, ma huomini in particolare, per le cause che la Serenità Vostra più a basso intenderà, così all’incontro non so quello possa promettere del Capitano Luca Schiavetich, ispedito coll’istesso obligo di fare 50 soldati a cavallo, per essere povero di beni di fortuna, et di poco seguito, ancorché di buon animo et buona volontà in servitio di Lei; a questo parimente prestarò gran favore et aiuto per l’effetto sudetto, anziché fin hora l’ho sovenuto di qualche summa del proprio mio danaro, perché anticipatamente possa principiare a comprar delli cavalli et non perda il tempo fino che giongano le galee della mercantia, sopra le quali è il gruppo per le soventioni della sua compagnia, per quello esso mi dice.
Il Capitano Vincenzo Sensoenich se ne venne colli 50 fanti et cavalli alli commandamenti di Vostra Serenità, et per mio credere restarà sodisfatta, essendo bella gente et buoni cavalli, non havendo questo soggetto in tal occasione tralasciato d’usar ogni diligenza con molta sua spesa et interesse per ben servire Vostra Serenità. Già molti giorni li haveva provisto di passaggio, poiché a’ 14 del passato mi fece vedere al numero di 40 soldati a cavallo, et quando credeva che dovesse imbarcarsi mi disse essere neccessitato di andare prima dall’Illustrissimo et Eccellentissimo signor Proveditor Generale di questa provincia per suo urgentissimo bisogno, con promesse di sbrigarsi immediate, se bene poi essendossene andato alli 17 del detto mese, è ritornato solamente ai 12 del corrente, cosiché in tale viaggio ha preso 25 giorni per causa delli contrarii tempi, con grandissimo mio travaglio. Nel qual tempo della sudetta absenza di esso Capitan Vincenzo essendo venuto qui l’Illustrissimo signor Antonio Civrano, che tiene la carica impostali dalla Serenità Vostra di rivedere queste nove militie, et havendo veduto questa compagnia, hebbe grande ramarico per non potere imbarcarle, com’era suo desiderio, et mio ancora, et dovendo Sua Signoria Illustrissima seguitar il viaggio verso Albania, lasciò ordine a me di ispedirla subito ritornato il Capitanio, come faccio hora, et con queste sarano le copie delli doi roli di 14 del passato et di hoggi, con la ricevuta delli ducati doi mille che la Serenità Vostra mandò per sue soventioni, compresi li 300 ducati havuti costì da esso Capitan Vincenzo, del qual danaro si compia(cque) commandare che sia accomodata la scrittura.
Il signor Alvise Giustiniano, c’ha tolto carico di fare 200 fanti, a quest’hora ne ha all’ordine cento in circa, et per essere lui gravemente amalato per causa di che non può al presente venirsene alli commandamenti della Serenità Vostra, onde affinché alcuno di questi non li fuga, come sarebbe facile, essendo sudditi alieni, se si trattenessero longamente qui; et sapend’io li presenti urgentissimi bisogni, ho stimato bene di fare che il signor Angelo, fratello d’esso Alvise, buon suddito et servitore della Serenità Vostra, se ne venga lui con questi, et per ciò li ho provisto di passaggio cosiché dimatin s’imbarcherà, et il fratello indisposto con altri suoi procurerano di farne delli altri, se sarà possibile, per adempire il suo obligo, et io continovamente non manco né mancarò di solecitarlo et prestarsi ogni aiuto, affermando col solito della mia sincerità alla Serenità Vostra, che questi fratelli Giustiniani non hanno sparmeato (?) a fattica, né a spesa alcuna, anziché è impossibile a credere li patimenti c’ha havuto in fare questi, havendo anco corso pericolo il signor Anzolo d’essere amazzato dalle madri, moglieri et parenti delli fanti, c’ha levato in questi confini turcheschi, perché non volevano a modo alcuno assentire che partissero, oltreché, havendo mandato in Albania persone espresse con buona summa di danaro, non hanno potuto levare più di cinque soldati, con molto interesse.
Questi Rapresentanti del signor Turco confinanti promettono assai a quelli che li ricercano licenza di levata di genti, ma poi quando hanno havuto il dono o altro che restano in apontamento, mancano della parola com’è proprio di simil natione, né pensano più oltre, cosiché quando questi pensano di havere cento soldati, non ne hanno 25; et essendo fatta la spesa conviene c’habbino pacientia et non disgustarli, per non perdere anco li pochi. Ch’è quanto mi occorre per hora rapresentare riverentemente alla Serenità Vostra, inviandoLe insieme doi constituti dalli quali la Serenità Vostra intenderà quanto mi è stato referto questi giorni da patroni di fregate venuti in questo porto. Gratie etc.
Di Sebenico, a’ 15 maggio 1616.

Ambroso Corner, Conte et Capitanio.

Allegato: relazione di Giovanni Burichievich sulla presenza di alcune navi da corsa nelle acque di Briesti, 15 maggio 1616 (1 c.); relazione da Budua sulla venuta di Antonio Civran, 14 maggio 1616 (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.