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12 marzo| 1617 Ambroso Corner

Dispaccio del 26 maggio| 1616|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Havendo lunedì prossimo passato ispediti, com’è consueto, doi Ambasciatori a Scardona, a presentare in nome della Serenità Vostra l’ordinario presente a Acmael Beg, Sanzacco di Lyca, qual era venuto in quel luoco per tale effetto, furono detti Ambasciatori ricevuti con molt’honore, et per quanto m’hanno riferto, è restato compiutamente sodisfatto et nel raggionamento c’hanno havuto con esso in quell’occasione, l’hanno trovato ben disposto verso gli interessi della Serenità Vostra, cosiché credono che s’haverebbe pottuto promettersi assai dalla sua parte, se si fosse fermato in questo Sanzaccado, ma essendo stato chiamato dal suo Signore, per dover andare con tutti li salariati provisionati, conti delle ville, et essenti da fattioni in aiuto del Prencipe di Moldavia, che viene travagliato da’ Polachi, si ha lasciato intendere di voler fra pochi giorni partire, che mi spiace per la causa sudetta. Intendo però che in luoco suo lascierà Calin Agà Alaghich da Vrana, persona per quanto si dice di buona volontà, amorevolissima et amico di questi sudditi, dal quale con qualche cortesia et amorevolezza voglio sperare che si possa conseguire delli favori.
Nella sudetta Ambascieria et anco con occasione de li giorni passati, venne qui Giusuf Agà principale della corte di detto Sanzacco accompagnato da otto Turchi con lettere per l’abboccamento et per il presente, come la Serenità Vostra intenderà dalla copia di dette lettere che sarano con queste; oltre l’ordinario presente si è fatta la spesa solita farsi da questa Camera per simili occasioni, essendo questi stati regalati et accarezzati et comprati deversi rinfrescamenti per quelli della corte di detto Sanzacco, il che si fa con solo fine di renderseli tutti ben affetti.
Fin a quest’hora per gratia del signor Dio, ho passato bonissima corrispondenza et intelligenza con tutti questi Rapresentanti del signor Turco confinanti con molta loro et mia sodisfattione, et con contento grande di questi et delli loro sudditi, il che farò anco nell’avenire et tanto più per ben servire et obedire la Serenità Vostra che me lo commanda con le Sue di xi ricevute hieri per le cause et rispetti contenuti in esse.
Intorno alli altri particolari espressi in dette lettere per ora non posso dare alcun aviso certo alla Serenità Vostra poiché in così poco tempo non è stato possibile penetrare nelli loro animi, et cuori di questi rappresentanti confinanti, ma lo farò quanto prima mandando dimani un mio confidente in quelle parti, persona pratica di tutti li luochi di questi doi Sanzaccati, et anderà sotto specie de suoi negotii et così procurerà di intendere quel più che sarà passibile al ritorno del quale quel tanto mi referirà immediate lo rapresentarò alla Serenità Vostra et all’Illustrissimo et Eccellentissimo signor Proveditor Generale di questa provincia, conforme alli commandamenti di Lei.
Non restando però di dire alla Serenità Vostra per sua consolatione et per segno della buona intelligenza che passa con questi confinanti, che ogni giorno essi lasciano fare levata di qualche huomo et cavallo, cosiché domino Zuanne Rucich et il Capitan Lucca Schiavetich, che sono stati da Lei ispediti per far 10 fanti a cavallo si vanno aiutando, onde spero che et per la loro diligenza et mia solecitudine et aiuto che adempirano il loro obligo et in particolare il Ruich, ch’a quest’hora è in buon stato. È ben vero che convengono ingolare et presentare essi Rapresentanti acciò li favoriscano ma non si può far altro purché si conseguisca quanto si desidera, et se bene anco alle volte mancano in qualche parte della promessa.
Arrivato a questo punto mi è venuto aviso che il sudetto Sanzacco di Lyca havendo fatto prigione Usafer Agà Piracmathovich, principale da Piracmathovich, sotto pretesto che costui havesse in casa alcune robbe che sono state rubbate in viaggio ad esso Sanzacco, et anco per esser estato amico intrinseco del Sanzacco suo precessore, con pensiero di cavarli mille tolari, li parenti et adherenti di quello che sono assai, si sono solevati con esso Sanzacco, onde la convenuto lasciare il prigione, et fugirsene via verso Lyca, altrimente li facevano qualche burla che causerà per quanto si crede che tanto più tosto partirà da questo confine, et li solevati procureranno di stare quieti et in pace, per non adirare maggiormente il loro signore. Gratie.
Di Sebenico, a’ 26 maggio 1616.

Ambroso Corner, Conte et Capitano.

Allegato: copia di due dispacci di Achmath Begh, Sanzacco di Lica, senza data (2 c.)

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.