12 marzo| 1617 Ambroso Corner
Dispaccio del 2| giugno| 1616|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
Oltre quanto con altre mie di 26 del passato rapresentai riverentemente alla Serenità Vostra, continuando a servirLa con quel poco spirito che mi ha concesso il signor Dio, mi occorre hora coll’istessa riverenza aggiungerLe che havendo dati alcuni ordeni che mi sono parsi necessarii, et a proposito per intendere qualche particolare in servitio delli interessi della Serenità Vostra, per debita essecutione della commissione datami da Lei con lettere di xi del passato, a don Zuanne Ruivich, c’ha tolto obligo di fare 50 soldati a cavallo per servire Vostra Serenità, con occasione ch’egli ogni terzo giorno passa in paesi turcheschi per far levata di soldati et cavalli, per adempir la sua compagnia come farà in breve, mettendovi lui in ciò ogni studio et diligenza, come buon suddito et servitore della Serenità Vostra, et per il desiderio c’ha di farsi conoscere per tale; essendo egli già due giorni arrivato fino nel contado di Lyca, hieri sera che ritornò mi referse haver inteso da alcuni Turchi et Carampotani suoi conoscenti et familiari, per il negotio c’ha con loro, che li Segnani già alcuni giorni conclusero tregua, et buona pace con li Aghà di Lyca, et con li Capi et principali di Veronich et Sbrivizza, Ribruich et Volvina, villaggi di quel contado, li più vicini a Obrovazzo et confinanti con essi Segnani, con quali per il passato continuamente hanno havuto risse mortali per li danni ch’una parte faceva all’altra, cosiché hora si sono amicati et praticano liberamente et familiarmente questi con quelli, et quelli con questi, per quelle ville et territorii come se mai fossero stati inimici, et unitamente fossero commandati da un istesso Prencipe, et che questo accomodamento è stato di grande contento alli Uscochi, conoscendo essi di essere hora in stato sicuro, et di non poter essere travagliati né danneggiati da questa parte, né da’ Carampotani, né da altri Morlachi turcheschi, e tanto più godono per esserli dalli sudetti collegati sudditi del signor Turco stata data ferma parola di opponersi a chi si sia che volesse passar contra di loro, il che potrano facilmente mentere ad effetto per essere et in grosso numero, et ultimi confinanti con detti Uscochi, non vi essendo altra distanza dalle sudette ville collegate a Segna, che di meza giornata, tanto che per mio credere continovando questa tregua difficilmente, per l’ostacolo di questi, si potrebbe travagliar quelli da questa parte; et per maggior fondamento che sia seguita la sudetta reconciliacione, dice anco che questi ultimi giorni li sudetti Aghé di Lyca et collegati si opposero a 200 Carampotani che volevano passar per il loro commune a danni di quella scelerata gente, et fecero sì che convenero desistere dal loro pensiero, protestandoli appresso che non debbano più fare simili tentatvi, se desiderano vivere in quiete et in amicitia con loro, altrimente che la prederano, poiché Uscochi loro confederati, tantoché li Carampotani, vedendo non potere seguitare il loro viaggio senza far del male et inimicarsi li collegati sudetti, né havendo altra strada da poter serdate (?) contra quelli ladri, poiché essi Carampotani habitano sopra Lyca dentro il confine turchesco, risolsero di ritornarsene alle loro case, come fecero; onde per mio giuditio li Uscochi adesso haverano maggior commodità d’impiegare le loro forze verso l’Istria, stante l’assicuratione da questa parte; et per rispetto della sudetta tregua penso che con difficoltà la Serenità Vostra in questo confine potrà ottenere alcun favore contra li Uscochi, et loro fautori, mentre però non venisse ordine in contrario dal signor Turco. Referendomi appresso esso domino Zuanne Ruich c’havendo con occasione di ragionamento detto ad alcuno di quelli principali di Lyca che non dovevano a modo alcuno accomodarsi con Segnani, sapendo loro quanto studio et la spesa grande che fa la Serenità Vostra per sradicarsi et distruggersi con solo fine di levarsi le forze, et la commodità di danneggiare particolarmente li sudditi del loro Signore, che perciò era loro debito più tosto di travagliarli acciò quanto prima si potesse vederli il fine; gli hanno risposo che tale accomodamento li torna molto conto, il qual accomodamento essendo passato all’orecchie d’altri Aghé di questi confini è stato mal inteso, et dicono liberamente che se sarà rapresentato et notificato al signor Turco loro signore, o al Bassà, c’ha la sopratendenza di queste parti, oltre che non li piacerà potrebbe farne contra d’essi risentimento grande.
Che Ahmat Sanzacco di Lyca, per novo ordine del signor Turco, ha principiato a cavar per sorte un huomo d’ogni cinque del suo Sanzaccato per la guerra di Moldavia contra R(...) et per il conto che si fa, leverà con questo modo circa mille arcobusieri et cinquecento cavalli.
Di più, che li habitanti della città di Chnena, con li sudditi di quel contado, et del villaggio di Paggiani, li giorni passati si sono messi in arme, et solevatisi contra il detto Sanzacco, perché voleva risentirsi con alcuni loro capi, per la solevatione che fecero li mesi passati contra de lui et in favor di Mustafai Begh, mentre tra giusti doi vi era nata contesa per la residenza del Sanzaccato nella qual ordinaria per causa di essi solevati convene ciedere a Mustai, et andarsene a Cnstantinopoli, li quali solevati hora hanno fatto un numero di 1.500 persone et si sono fortificati nelli loro confini, per impedir li pensieri di quello che di aderatossi tanto più ha deliberato al tutto di farsi riconsocere del loro errore, et che per questa causa ha commandato tutti li Carampotani quelli di Buscovizza et li Istriani confinanti col territorio di Zara, con pensiero d’andar a spianarli le ville et case per castigarli, cosichè per quello si giudica dimani o l’altro potrebbe seguir qualche fattione tra loro se non si accomodano.
Questi aiuti mi vengono confirmati anco per altra via, et però in quel modo che mi sono stati raferti li rapresento alla Serenità Vostra, con quella sincerità ch’è mia propria, come farò in tutti li tempi, et però humilmente la supplico ad aggradire quel tanto conoscerà di suo servitio et nel resto accettare la mia buona volontà, dispostissima alli commandamenti della Serenità Vostra. Gratie etc.
Di Sebenico, a’ 2 giugno 1616.
Ambroso Corner, Conte et Capitano.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.