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18 marzo| 1614 Giacomo Contarini

Dispaccio del 29 aprile| 1616|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Hieri mattina rassegnai 148 soldati delli 300 che va facendo il signor Governator Cambio, bella et fiorita gente, et con mandato penale providi l’imbarco di essi con la fregata del patron Zuane Siriscovich, che piacendo a Dio si partiranno dimani per Venetia sotto la scorta del Strenuo Capitan Francesco Capogrosso, suo cognato. Et parimenti ordinai al Strenuo Capitan Nicolò Tartaglia che dovesse metter all’ordine i suoi cavalli per rolar quelli che si trova in procinto, acciò possano passar di la quanto prima ancor essi. Et il Capitan Piero Grisogono si partirà questa sera parimenti con la fregata del patron Piero Illich, col ressiduo della sua cavalleria per costà, et dapoi dati tutti questi ordini et posto ogni cosa in pronto, è arrivato da sera l’Illustrissimo signor Antonio Civran, il quale con ordine di Vostra Serenità ha voluto veder i soldati, i cavalli et gli ordini ch’io haveva posto con questi fregatini, et darà conto anch’egli alla Serenità Vostra dell’operato con li rolli di queste militie. Né mancherò io intanto di inanimir et far solecitar questi Capitani Tartaglia fratelli et il signor Governator Cambio a far il resto delle genti, con tutto che io veda gran difficoltà nel poter adunarli, non ostante che esso signor Governator in particolar non guardi a fatica estraordinaria et a spesa eccessiva, non solo in provederli di vestimenti da capo a piedi a tutti et danari da lasciar alle case et famiglie loro, ma quel che più importa in trabutar grosse summe di danarie t donativi di precio a gli Agà et altri principali Turchi co’ quali ha gran domestichezza, acciò gli lascino estraer gente aliena, et con tutto ciò vien posto diverse difficoltà, seben però mi afferma che senza’alcun fallo sarà fra pochi giorni all’ordine, et se ne venirà col resto a’ piedi di Vostra Serenità et io non gli mancherò di solecitudine acciò esso et gli altri tutti quanto prima venghino. Di questa fabrica del novissimo Lazaretto fin dal principio del corrente mese vi feci entrar una contumacia di zambellotti et mori, con molt’allegrezza de’ mercanti et fra sei giorni in circa l’altra parte anco di esso Lazaretto sarà alzata di muro alla debita altezza, che non gli mancherà altro che coprirla et farle le tramezare et le porte di legno, essendo appunto dimani un anno che fu dato principio a gettar la prima fondamenta. Onde molti che vedono questa fabrica eretta, in loco ove era dieci passa di mare, quasi non possono creder che sia così et pur è vero lodato Dio. Si trovano in diverse contumacie colli 4.000 di mercantie diverse, onde ogni volta che le galere veniranno troveranno il lor carico et ne avanzerà anco delle mercantie libere; sopragiongendo ogni giorno qualche caravana, et portando aviso di prospera salute in tutti quei contorni. Gratie etc.
Di Spalato, li 29 di aprile 1616.

Giacomo Contarini, Conte et Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.