24 febbraio| 1616 - 22 luglio| 1617 Marin Garzoni
Dispaccio del 9| agosto| 1616|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
Ho ricevuto se non l’altro heri, con la mia dovuta riverenza, le lettere di Vostra Serenità de dì ii luglio passato, con l’ordine di far affondar li barconi per l’agiunta di questo molo, et della porporella da farsi alle beccarie. Onde subito essequendolo, havendo di già preparata la matteria per l’avvisi ricevuti dagl’Illustrissimi signori Cinque Savii alla Mercantia, accuratissimi certo ne l’interesse della Serenità Vostra, ho fatto affondar il burchio grande, et di già si scopre la fondamenta fatta di detto molo, talché si continuerà alla perfettion d’esso in brevissimo tempo, quando però non mi si manchi del modo né restarà, spero, defraudata la mia speranza per debolezza, sendosi pronta la volontà per devotione. Ho di già anco fatto riparare alla rovina che minacciava il Lazzareto Vecchio dalla parte esposta al mare, et ridotta al fine la parte del Lazzaretto novissimo, che mancava, talché attenderò alla fabrica del molo et ai bisogni del porto solamente, con ogni spirito, seguendo così da lontano col desiderio almeno l’oppera del Clarissimo signor Marin Mudazzo mio precessore, passata già nel publico servitio al frutto, come pur la sua virtù all’essempio. Gratie etc.
Di Spalato, a’ 9 agosto 1616.
Marin Garzoni, Conte et Capitano.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.