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24 febbraio| 1616 - 22 luglio| 1617 Marin Garzoni

Dispaccio del 14 dicembre| 1616|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Mi chiama la natural mia dovuta devotione a notificar alla Serenità Vostra ad ogni buon fine come essendo capitato qui alla sua residenza Monsignor Reverendissimo Sforza Ponzone, nuovo Arcivescovo di questa città, giunto in fregata nel far del giorno, sia stato ricevuto dentro, dal clero havendo già di qua il suo Viccario, et da molti suoi attinenti della città, spazando diversi tiri di codette et sonando le campane, senza pur che egli o altri per lui me n’habbia prima dato alcun conto. Anzi che ha egli di subito il doppo pranso, mandato il suo Canceliero ad informarmi che questo è stato a punto suo concetto, ch’io dovevo andarlo a levare alla fregata, come ministro rapresentante il Pontefice, superiore consequentemente alli rapresentanti di Vostra Serenità, dovendomi bastar che con la fede di sanità mi fosse stato dato l’aviso del suo arivo. Onde, colto io da tal innaspettata ammonitione, presi partito di respondergli che ancora non m’è capitato nelle mani il galateo di questo obligo, novamente impresso et che però mi saria caro vederlo, et licentiai col retirarmi senza dir altro, il detto canceliero, né m’è parso bene passar a risolutione alcuna, tanto nel visitar esso Monsignor come in altro circa ciò, senza ordine di Vostra Serenità, stimando io con la debolezza del mio senso, maritar così la sua pretensione et l’altrui presuntione. Rimettendomi però sempre ad ogni beneplacito di Lei. Gratie etc.
Di Spalato, a’ dicembre 1616.

Marin Garzoni, Conte et Capitano.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.