8 giugno| 1616 - 7 giugno| 1617 Paulo Emilio Da Canal
Dispaccio del 5| luglio| 1616|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
La notte passata, con un zoppolo da terra ferma, è stato ritornato sopra l’isola il Reverendo pre Barthole Mutinich, che fu levato dalli Uscochi il mese di febraio al tempo che feccero l’incendio nel castello di Dobrigno; et rifferisse che per ottener la sua deliberatione, ha convenuto obligarsi con la pietzaria fattale dal Piovan de Berbir, di mandar in Segna fra vinti giorni tollari cinquanta, al quale però ho prohibito in ogni modo l’essecutione; et perché ha dato conto anco de alcuni altri particolari, ho stimato bene inviarli in capitoli alla Serenità Vostra, tutto che in persuada che per altra banda Ella possi precedentemente haverne havuto notitia, acciò di quello che capita alla mia intelligenza in absentia di Sua Eccellenza, sia certa di esserne fatta consapevole.
Con questa occasione non voglio restar di raccordar riverentemente alla Serenità Vsotra che quando li presenti mottivi dovessero continuar molto a lungo, sarà sommamente necessario per sicurtà di questi suoi sudditi, pensare alla restauratione delle mure della città, perché se bene in alcuni luochi più bisognosi sono state ravvedute et accomodate al meglio, che si ha potuto, hanno però in molti luochi gran necessità di novo accomodamento, senza il quale in occasione di qualche tentativo de’ nemici non si potrebbe se non grandemente temere poiché col solo stato dell’artellaria che fosse fatto per difesa della città, si può assolutamente credere che la muraglia in diversi luochi sarebbe per rovinare. Al che tutto si potrebbe sodisfare con puoca spesa publica, perché havend’io fatto fare una calcara de 1.500 mastelli de calcina con la sola spesa del maestro, che ne ha havuto la cura et essendo obligati li castelli dell’isola, et li populari della città a soministrar di bando li manuali come hanno fatto nella calcara, la Serenità Vostra non verrebbe a sentir altro interesse che della maestranza et assicurerebbe in modo la città, che servirebbe per universal consolatione di tutti questi habitanti, li quali per simili rispetti, et per il puoco numero che sono, et per la puoca quantità de milite che si ritrova nel recinto di tanta muraglia, non ptorano nella staggione dell’invernata più prospera ai nemici a corseggiare, se non vivere in continuo timore per non dir picolo.
Tanto m’è parso riverente significar alla Serenità Vostra per scarico dell’obligo mio, assicurandoLa nondimeno che in ogni stanza sarà da me invigilato sempre alla buona custodia, et diffesa delle cose sue con quella prontezza che mi obliga l’amor della patria, et con il zello che vive in me di ben servire et con le forze ancorché deboli, et con la vita stessa in cadaun interesse del publico servitio. Gratie etc.
Di Veglia, li 5 luglio 1616.
Paulo Emilio da Canal, Podestà.
Allegato: avvisi portati da Segna dal padre Bartolo Musinich, 5 luglio 1616 (1 c.)
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 15.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.