1606 Marin Gradenigo
Dispaccio del 15 giugno| 1607|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
mosse li giorni passati nella città di Trieste un certo chiamato il Petazzo, huomo di molte ricchezze e facultà, il quale lasciò dopo sé, oltre un figlio maschio, anco due femine. Queste, che per la grossa dote doveranno havere sono ricercate per mogli dalli principali del loco, hanno dato occasione di strepiti e moti grandissimi; onde la città finalmente si è divisa in due parti, e dopo esser stato una notte nella casa sua propria ammazzato di archibuggiata uno delli capi, e fatto ritirar le figlie nel castello di San Servolo, che è loro patrimonio, un signor Pietro Argenta, principal della fattione del morto, della quale è capo il signor Conte Raimondo della Torre, con 10 o 12 persone è ricoverato in questa città, dove per la parentella et amicitia che vi ha grandissima è molto ben veduto et accarezzato da tutta questa nobiltà. Egli disegna di fermarsi qui qualche giorno e mese, procurando di trovar casa per sua habitatione, e perché non so qual possi essere intorno a questo fatto la mente publica, ho voluto, con le presenti mie, riverentemente dinotarlo alla Serenità vostra, per aspettar quell’ordine che dal suo prudentissimo giudicio mi sarà dato in tal proposito. Gratie etc.
Di Capodistria li 15 giugno 1607.
Marin Gradenigo, Podestà e Capitano.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 4
Trascrizione di Francesco Danieli.