1606 Marin Gradenigo
Dispaccio del 26 febbraio| 1608|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
con occasione della visita e delle mostre generali che feci li mesi passati per tutta la provintia, eccetto che in Pirano, terra poco obediente et che non intende di esser visitata, havendo dato una revista corsivamente a gli intacchi delle comunità, fontichi e scole, materie, per ordinatione dell’Illustrissimo signor proveditor Pasqualigo confirmata nell’Eccellentissimo senato, raccomandate a questo reggimento; ho ritrovato che, sì come li lochi alli quali quel signore inanzi il suo partir si puote conferire, che sono pochissimi, sono stati da esso sotto buoni ordini regolati in maniera che le cosa passano molto bene, così gli altri non visitati da lui si ritrovano in malissimi termini et in stato tale che la loro total estintione non è certo molto lontana, venendo questi poveri lochi pii evidentissimamente mangiati e consumati da quelli che li maneggiano, con quella medesima carità che fanno gli Hebrei in molte di queste terre, che habitano [?] le sostanze e gli haveri delle misere persone particolari, le quali anche esse dall’altro canto sono dilapidate et mandate in ruina da costoro, non dirò con usure troppo grandi et eccessive, ma con asti et inventioni veramente diaboliche. Queste, fra tutte le altre cose che io habbi veduto, sì come mi hanno grandemente commosso, così mi sono parse degne di esser rappresentate, come faccio riverentemente alla Serenità vostra, acciò dalla sua paterna providentia o col mandar un altro Proveditor a finir questa visita et riformar la provintia da così grandi et pernitiosi inconvenienti, o in qual altro miglior modo parerà alla prudentia sua, venghi riparato all’imminente esterminio che si vede manifesto del publico e del privato comodo di essa infelice e miserabile provintia. Gratie etc.
Di Capo d’Istria li 26 febraro 1608.
Marin Gradenigo, Podestà e Capitano.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 4
Trascrizione di Francesco Danieli.