13 luglio| 1607 Lorenzo Bembo
Dispaccio del 19 settembre| 1607|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
essendo stato mandato da Sua serenità et da questo Maggior consiglio per Podestà [?] et al governo di questa città di Parenzo: […] essendo stati trovati dal mio cavallier in una vigna della scola di Santa Maria di Monte di questa città animali caprimi al numero 80, al far danno in essa vigna, et trovati dalli miei curiali et menati nella corte pretoria, et essendo comparso Simon Filipin, capitano di sbandati, inanti di me per li sopradetti animali, et essendoli mostrato la parte delli illustrissimi signori sinici di terraferma dell’anno 1577, di 15 marzo, la qual parte sempre ha mandata in essecutione dalli miei precessori sin hora presente, la qual parte mando nella presente inclusa, acciò veda il contenuto. […] detto Filipin non lo ha voluto obedir et è stato tanto temerario che alli 18 del presente è venuto in questa città al pallazzo pretorio con molti nuovi habitanti, armati di spade, archibusi, terzarioli, lanze et altre simil arme, con una lettera dall’Illustrissimo capitano di Raspo, il qual mi commetteva espressamente nella sua che li dovessi restituir li suoi animali. […] mi ha parso di chiamar quattro o più gentil huomini di questa città et alla sua presenza licentiar li detti animali, ma da poi che li furno licentiati li suoi animali, si [?] hanno vantato et in particolare il cavallier di Pinguente, che se il clarissimo podestà non ci [?] li dava volontariamente, noi eravamo per tuorli sforzatamente et buttar giù le porte del pallazzo con dir che se il popolo li […] che volevano far una menadina, cioè di ammazzar il popolo et i sudditi di Sua serenità, et di ciò ho voluto dar notitia a Sua serenità, acciò proveda che li suoi rappresentanti non hano così mal trattati, et questi vechi habitanti non li siano vannegiati quelli pochi di che possedono, altrimenti saranno sforzati abbandonar la […] et andarsene via, con che facendo fine […] li facio riverenza, pregandoli dal Signore Dio ogni contento et felicità.
Di Parenzo li 19 settembre 1607.
Di Vostra serenità humilissimo servitore,
Lorenzo [?] Bembo, Podestà.
Allegati
Die Martis 1577 (3 cc.)
Comparse davanti al Clarissimo signor podestà […] sotto la loggia di raggione messer Piero Telloro [?] insieme con molti altri habitanti di questo lochi, et presentò a sua signoria clarissima le lettere infrascritte, instrando per l’[…] di quelle così et con ogni meglior modo etc.
Li qual littere viste et lette, sua signoria clarissima ordinò subitto et immediattamente quelle esser pubblicate et esseguitte giusta la continencia et tenor di quelle.
[…] si ha dolutto alla Serenità vostra messer Antonio Mallacarne [?] et messer Antonio di Vido, et molti altri per nome di tutto questo popullo et non pottendo intrar nelle spiavere [?] dove sono […] vigne, olivari et così animalli di sorte alcuna, eccetto li bovi da lavoro et cavalli pastorati, tamen da pocho tempo in qua alcuni con chi […] cavalli, cavalle, in […] appresso senza pastore pascolavano del continuo in detto […], mangiando li olivari, vigne et seminati di molti poveri, qual cosa è la sua tottal rovina, perché non assumano cosa alcuna delle loro fattiche et sudor, et peggio alcuni tenghono […] di […] minutti nella città, qualli non fano tanto l’aria di cattiva […], ma di continuo pascolanno et fanno danno come di sopra. Non pottendo loro per esser la magior partte poveri far litte con li patroni di animalli perché in uno con le loro fattiche di giorno in giorno happlicandone peggio [?] di opportuno rimedio per l’auttorità del magistratto nostro, commettono a ciò […] podestà di Parenzo et successori […] che oltra la penna del stattuto di quella città, dovette far proclamare quanto prima nelli lochi solitti che alcuno, et sii che si voglia, non possi entrare a pascolar in dette spiadere [?], con […] animalli prohibiti, per il statuto di questa città sotto penna di lire 25 per cadauno chiapo di animalli et per cadaun cavalo o cavalla che sarà trovato senza pastore, lire 5 per cadauna et cadauna volta, et sotto l’istessa penna, non si possi tenir li animali minuti, et così anco chiappi di animali grossi nella città, eccetto li animali di lavoro, di lire 50, il ditto della qual penna sia con magnifico podestà di […] l’esatione, un terzo di questa splendida comunità, et un terzo di l’accusador et che cadauno possi accusare et che li patroni accusadori che haverano li preditti animali siano credutti et quanto alla penna predetta, seguendo la forma del statuto et che li podestà presenti et successori non possino licenziar li animali trovati in danno, se non prima pagatta la penna, né tanto del magnifico podestà et splendida comunità [?], ma anco alli accusatori.
Parentii, die 5 martii 1577.
Hieronimo Barbarigo […]
Die 15 martii 1577.
Per […] furono publicate le sopradette lettere alla presentia di molte persone alla pietra del locho solito, ad inteligentica etc.
Signor cancelier Parentii.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 4
Trascrizione di Francesco Danieli.