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11 marzo| 1607 Costantin Renier

Dispaccio del 28 marzo| 1607|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
parve all’Eccellentissimo senato, fin da principio di questo mio reggimento sopra le espositioni et gravami di molte genti di questa provincia, destinarmi il carico di giudicare li intacchi et molte fraudi commesse nelli fonteghi delle terre dell’Istria; et se bene poi, per causa della mia grave età et per le molte fatiche che in ciò haverei convenuto sostenere, cavalcando per tutta la provincia et dimorando in cadauna terra per molti giorni, non senza patimento ancora di questo mio governo per l’absentia della mia persona, li parve bene sollevarmi et conferirlo in altri, non però mai mi persuasi che havesse ad esser con pregiudicio della naturale auttorità conferita dall’Eccellentissimo maggior consiglio a questo reggimento di Raspo et suo territorio, et dall’Eccellentissimo senato, con l’auttorità del detto Eccellentissimo maggior consiglio, estesa et dilattata assolutamente in tutta la provincia, nelle cose concernenti li novi habitanti così ciprioti come di altra natione, il che seguirebbe senza dubbio quando l’illustrissimo signor Zuanne Pasqualigo Proveditore sopra la valle di Montona intendesse (come pare che pretendi) di metter la mano in questo locho di Raspo et nelle persone di predetti novi habitanti, a me solamente, et non ad altri, in qualsivoglia causa inappelabilmente sottoposti, et con la medesima auttorità che sopra di loro tenevano li Proveditori nell’Istria creati dall’Eccellentissimo senato et Eccellentissimo maggior consiglio. Né voglio restar di soggionger alla Serenità vostra, per sua vera notitia et intelligentia, che sicome la provisione fatta riesce opportuna et utile quanto alle altri castelli et luochi di questa provincia; nondimeno in questo castello di Raspo et territorio non vi è alcun bisogno, havendo io di già, imitando l’illustrissimo precessor mio (degno veramente di gran laude), fatto saldar intieramente et li fonteghi et le scuole di questo capitaneato, onde medesimamente può ella assicurarsi che nelle materie sopradette et precisamente di usura, nella mia giurisditione però et nelle persone de Cipriotti et novi habitanti, de quali son solo giudice naturale, essercitarò sempre quella giustitia che sin qui, in tutte le altre occasioni, ho indiferentemente administrata. Però acciò che non succedino contentioni, le quali non possono riuscire, sendo con grande molestia di lei et somma displicenza delli rappresentanti suoi, ho voluto farne significata la Serenità vostra, supplicandola che dechiarando in ciò la sua volontà vogli commetere al predetto illustrissimo Pasqualigo che non habi ad impedirsi in essi ciprioti et novi habitanti, o far intacco alcuno alla giurisditione et sopraintendenza di questo reggimento, il qual è stato sempre reservato et eccettuato in tutte le occorrenze nelle quali la Serenità vostra et l’Eccellentissimo senato ha voluto servirsi di estraordinarie et importanti provisioni, mandando nella provincia soggetti principalissimi et con pienissima auttorità, come in particolar fece quando nel tempo dell’illustrissimo signor Francesco Giustignano et prima il clarissimo signor Francesco Corner, per le cose degli Uscochi, in tempo della buona memoria dell’illustrissimo signor Bernardo Contarini, onde mi rendo certo che ancor in questa occorrenza non permetterà la buona giustitia di Vostra serenità che resti intricata questa giurisditione, et tanto meno quanto è materia di minor importanza et già in parte proveduto, né se tralascia di continuare, mentre che ne venerà l’occasione, per l’indennità et conservatione dei suoi sudditi. Gratie etc.
Di Pinguente, gli 28 marzo 1607.

Costantin Rheniero, Capitano di Raspo.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 4
Trascrizione di Francesco Danieli.