11 marzo| 1607 Costantin Renier
Dispaccio del 20 settembre| 1607|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
non è cosa che in questo mio governo maggiormente mi travaglia che la materia de novi habitanti raccomandati dall’Eccellentissimo senato a questo reggimento, perché sendo questi universalmente odiati dalli altri habitanti nella provincia, vanno indagando mille inventioni per estorguerli et indebitamente travagliarli, eccitando alcuni delli Eccellentissimi rettori, i quali secondo il loro gusto interpretano le deliberationi fatte in questo proposito, et specialmente quella dell’anno 1601, 3 novembre, colla quale vien loro commesso di obedire a questo reggimento nella materia di novi habitanti, fanno a loro modo, processano, espediscono a beneplacito loro , sapendo non haver il Capitano di Raspo auttorità maggiore per fargli prestar la debita obedienza, di modo che mi bisognasse ogni dì scriver di intorno ciò alla Serenità vostra, il che difficilmente faccio, per non apportar maggior molestia alle sue più gravi et importanti occupationi. Tuttavia sono necessitato hora per il carico che sostengo (se bene ripugna alla natura mia) di rappresentarle colla solita mia riverenza le novità introdotte in particolare dal Clarissimo signor podestà di Parenzo, il quale, non contento di haver sino al principio dell’ingresso suo offesi alcuni novi habitanti nelle proprie case, come ne è formato processo, che anco ultimamente fece levar un numero di animali che pascolavano di ragione di Simone Filippino, capo de morlachi e novi habitanti, et condur nella città, nel suo cortile, il che da me inteso le scrissi che, havute piezani, overo deposito equivalente per il danno che si potesse pretendere, dovesse licentiar gli animali et rimetter a me, giudice competente, questa cognitione, venendo detto questo esser stata […] espressa del suo cavalier, poiché non solamente non apparisce nota di alcun danno inferito, ma neanco […] animali, egli né obedì, né rispose, onde mandari il mio caricato de replicate lettere, con ordine di levar essi animali, sì come fece. Questo signor clarissimo è di maniera alterato con essi novi habitanti che le ha prohibito assolutamente il potter andar in essa città, nella quale alcuni di loro hano case proprie et loro vettovaglie; havendosi appresso lasciato intendere di fargli dar la corda et che havuta la debbano […] a me, per usar le medesime parole, et come più particolarmente la Serenità vostra intenderà dall’espositione et attestationi che aggiunte le invio; di modo che questi meschini spaventati non hanno che partito prendere, né so io che rimedio porger a loro mali, quando dalla Serenità vostra et dalle eccellenze vostre […] non sia fatta provisione tale che si attenghino questo e altri clarissimi rettori di vessare in futuro questi miserabili, altrimenti saranno costretti, come dicono, di abbandonar la coltivatione et rihabitatione di questa provincia, […] in quel buon termine che dalli illustrissimi Zorzi et miei precessori può restarne di avantaggio informata. Gratie etc.
Di Pinguente, gli 20 settembre 1607.
Costantin Rheniero, Capitano di Raspo.
Allegati:
Interrogatorio a Simon Filippino, svoltosi il 20 settembre 1607, riguardo l’incidente riportato nella lettera di Renier. (2 cc.)
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 4
Trascrizione di Francesco Danieli.