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1614 Giovanni Francesco Dolfin

Dispaccio del 2| dicembre| 1614|

N.

Serenissimo Principe,
dopo haver fatto quelle provigioni che ho potuto maggiori et rassetato le cose del buon governo, et sicurezza di questa fortezza, eccetto quelli disordini nella militia, che con altre mie riverentemente significai, sotto li 9 novembre prossimo passato, alla serenità vostra che non possono esser regolati, senza l’aiuto et ordini di lei, mi sono trasferito nel castello di questa città, per rivederlo, et ho quello ritrovato in malissimo stato, così d’alloggiamenti di soldati come d’aprestamenti d’artigliarie, ma quello che più importa, et è di maggior consideratione, un angolo con una cortina intiera della muraglia di esso castello poco tempo fa rifabricata, posto dalla parte verso il monte sopra il qual è un casello con la principale et più necessaria sentinella di esso castello, che guarda duoi cortevi, tutte le artegliarie delle piazza magne, et quelle delle lune sotto detto castello che scopre et scorge tutti li vascelli ch’entrano nel canale, che da segno et regula a tutte le altre sentinelle, così di sopra come da basso, col suono della campana, et in fine l’occhio principale et di qeusta et di quella forteza, è aperta, con diverse gravi fissure, si che minacia evidentissima ruina, essendosi slargata la muraglia et fatta pendente, chee rende spavento a mirarla, et ogni giorno va slargandosi più, per il peso del terreno che giù calla, et per le continue piove che vi regnano; et se non viene dalla somma providenza della serenità vostra soccorso di presto rimedio, al sicuro in poco spatio di tempo esso angolo et cortina precipitosamente diruperà con notabilissimo danno et pericolo, et si ciò occorrese, che Dio non voglia, bisognerebbe con insoportabil spesa, radopiar le guardie et riparar con legnami, sino alla nova construttione, con non poco sospetto, essendo quella parte la più comoda et più facile a scallarsi, venendosi comodamente sino al piedi d’essa muraglia poco distante dalla villa di Spigliari, ch’è posta tra detto castello et il monte circonvicino. Tutte le predette cose mi ha parso di riverentemente rapresentar alla Serenità vostra per il carico ch’io tengo et desiderio che ho di ben servirla, et con le presenti le invio anco un disegno del stato di esso castello, et delle fissure con le misure della largheza di quelle et parimente un altro disegno con quel rimedio, et riparo, che stimo potrebbe farsi per sicurezza et stabilimento d’esso angolo et cortina, rimettendomi però in tutto al prudentissimo et infalibil giuditio di lei. Gratie etc.
Di Cattaro, li 2 decembre 1614.

Giovanni Francesco Dolfin, rettor et proveditor.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.