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1612 Zaccaria Soranzo di Marco

Dispaccio del 30 giugno| 1614|

N.

Serenissimo Principe,
Da che due mesi sono capitorono qui gli denari delle paghe di queste militie, servite sono all’ottobre dell’anno passato, non vene sono altri più capitati, et quelli uscirono immediatamente di Camera per sodisfattione in parte degli imprestidi che da particolari ho convenuto pigliare, come con più mie lettere ho significato alla Serenità Vostra. Onde che havendogi ancora servito delli depositi di fabriche e biave, né essendosi con altro modo potuto scaldare quelle casse al clarissimo signor Camillo Zane, che da questo camerlegnato si viene a repatriare, m’è convenuto farlo con la scrittura, dando debito alla cassa de militia per pagamenti fatti de dieci mille e più ducati, e di essa fatte creditrici le sudette di fabriche e biave, che per non haver nell’istesso modo a far il prefatto saldo al tempo della consignatione di questo reggimento al clarissimo mio successore, che doverà esser fra due mesi, ho rissoluto mandare le fatture delle paghe per tutto agosto venturo, supplicando come faccio instantissimamente la serenità Vostra a voler commettere che siano ballotate, et il denaro di esse e delle precedenti che restano da spedirgli, mi sia quanto prima inviato acciò che possa seguire il sudetto saldo a condati, come vuole il dovere et è mente della serenità Vostra. Gratie etc.
Di Catharo, gli xxx giugno 1614.

Zaccaria Soranzo, rettor et proveditor.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.