6 luglio| 1614 Nicolò Paruta
Dispaccio del 1| settembre| 1614|
N.
Serenissimo Principe,
per riverente essecutione delle lettere ducali della Serenità Vostra di xi luglio passato ho fatto immediate publicar nelli lochi solliti di questa città la parte presa nell’Eccellentissimo Senato sotto li 28 decembrio 1612 con le incluse del 1553 et 1562, in matteria di vascelli et navilii che navigano nel colfo con mercantie per luoghi di Stato allieno, et tochano li porti di Vostra Serenità et procurarò con ogni mio spirito di osservar dilligentemente tutti li vasselli et navilii che capitaranno nelli porti et luochi di questa giurisdittione con mercantie per luoghi di stato allieno, et navigheranno nel Colfo et darò essecutione alle leggi predette; ma perché per questo canale quasi di continuo passano vascelli et nave di cadauna sorte, con carghi di diverse mercantie per Ferrara, Ancona, et altri paesi di allieno principe, et si fermano sotto Sabioncello vicino a questa città, dove che questo reggimento non havendo comodità di cavalliero né altri ministri non può fare con tanta facilità l’essecutione per l’assicuratione di detti datii, essendo questi simil vasselli armati d’artellarie et d’altro, che difficilmente anco rendano obedienza, scusandosi d’esser sotto la giurisdittion di Signori di Ragusa, che ciò più volte è occorso et a me et alli precessori miei come si può veder in questa Cancelleria; ma se vi fusse di continuo in questa giurisdittione una o doi barche armate, al sicuro Vostra Serenità saria d’avantaggio di quaclhe centanara, e miara di scudi per l’anno, e questo ho volluto riccordar alla Sublimità Vostra, perché possi in ciò darli quelli ordini che stimarò più necessarii.
Se capitarà alcun vascello e nave con sali per lochi allieni procurarò ancora con quelli debiti mezzi che saranno più neccessarii et opportuni de inviarli in quella città all’officio dell’Illustrissimi Proveditori al Sal. Gratie etc.
Di Curzola, li primo settembre 1614.
Nicolò Paruta, Conte.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.