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3 marzo| 1614 Alvise Rimondo

Dispaccio del 12 luglio| 1614|

N.

Serenissimo Principe,
A’ 6 del mese presente capitorno qui dui turchi mandati dal Sanzacco di Licca, con sue lettere credentiali del tenore dell’occlusa copia, le quali per espressione di esse lettere mi affermorono che verso Vespoglie, castello alli confini di questa giurisdittione verso il paese di Bosna, s’incaminavano molti turchi, et altri loro sudditi partiti dal paese di sopra verso la Schiavonia et Croatia per sacheggiar quel luoco, et condur via li animali, de’ quali egli n’abbonda; questo aviso asserendo di dare per parte del loro signore per la buona pace et intelligenza ch’egli pretende che passi fra noi, in conformità di quello haveva promesso alli miei ambasciatori, come ho significato alla Serenità Vostra con mie littere de 2 del corrente, essendo capi di tal essercito Memet Agha Caluferatovich, di Vilina, et Mustaffa Begh Seferpassich da Bicach. Io con lettere ringratiai esso signor sanzacco, et subbito ne diedi conto all’eccellentissimo signor generale, et clarissimo signor conte di Traù, come più vicino et insieme mandai uno di questi Carambassa con alquanti uomini a rinforzare la custodia dei Verpoglie, faciendo uscire ancora due compagnie di questi cavalleggeri, oltre quella che di continuo si tiene a quella parte et mandai appresso il capitanio del contado nella villa delle Vodizze, luoco chiuso et serato, con alquanti huomini medesimamente in aiuto di quelli del luoco, a fine che da una et dall’altra parte il paese restasse sicuro, et mentre ciò si andasse operando mi sopravennero anco lettere dalli aghà di Darnis, terra distante da questa città circa vinti miglia pur verso Verpoglie, che mi confirmavano l’istesso aviso ma essendo di già provisto alla sicurtà di confini, et posti altri ordeni per ressistere all’invasione, gl’inimici si rissolsero di dar volta et ritornarsene nel paese loro lontano di qua circa sei giornate, et questa rissolutione tanto maggiormente credo che facessero per haver trovato li confini hora in buona disposizione verso questa città et contado, per la libertà et sicurtà delle strade che hora godono senza timore d’uscochi, né di malfattori, benché di giorno et di notte le frequentino con loro carovane, come di questo la serenità vostra ne può restar con maggior certificatione dalla copia delle lettere degl’istessi aghà di Darnis, che per mia sodisfattione ho voluto inviarle con le presenti. Certificato poi della partita dagl’in[…] miei levai subbito l’estraordinarie guardie per non cintinuar in la spesa, havendole tenute giorni quatro solamente, lasciando alli […] habitanti commissione di buona vigilanza, et di significarmi ogn’accidente che occorresse per poter ressistere.
Li due turchi mandati dal sanzacco di Licca a darmi l’aviso, oltre la cena che gli feci dare, mi dimandorno la buona mano, et parendomi di non mancare di qualche segno di gratitudine, essendomi massime sopravenute le lettere dalli figli di Doanis della confirmatione, ordinai che fosse dato loro pano per un paro di calce all’usanza sua per cadauno, et partirono contenti, et sodisfatti, stimando io che il tutto possi esser gradito dalla Serenità Vostra provenendo da me con quel spirito et zello di buon governo, che ricerca il debito del mio reggimento, et alla fede et divotione ch’io debbo alla Serenità Vostra, et alla patria, assicurandola ch’in ogni occasione ho hauto et haverò sempre per principal oggetto d’avantaggiare l’interessi suoi, ma all’incontro ancora la conservatione della publica dignità et reputatione della sua grandezza. Gratie etc.
Sebenico, adì 12 luglio 1614.

Alvise Rimondo, Conte et Capitanio.

Allegato: due copie delle lettere del Sanzacco di Lissa al Conte e Capitano di Sebenico, 6 luglio 1614 (2 cc.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.