18 marzo| 1614 Giacomo Contarini
Dispaccio del 15 settembre| 1614|
Serenissimo Principe,
hora che sono le 20 essendo giunto qua anch’io capitanio della guardia di Candia, habbiamo possuti esser insieme tutti tre, come per ordine di vostra serenità ne ha commesso l’eccellentissimo signor general Veniero. Ma perché la mente publica vuole che si determini et rissolva la fabrica dell’aggiunta a questo lazaretto, con il parere dell’ingegnero capi; però fuori che congregarsi insieme, non habbiamo possuto far altro. Così siamo adunque restati, con certezza che quando si voglia aspettar l’arrivo dell’ingegnero, gli intendemo che verrà solo con le galere di mercantia, conveniremmo star infruttuosi più di 20 giurni. Però affine di non restar in questa maniera, noi doi capitanii in questo luoco, senza haver certezza del quando sia per capitare l’ingegnero, partimo io del Colfo, per complire agli ufficii della mia carica, et io della guardia per conferirmi all’obbedienza dell’illustrissimo signor proveditor dell’armata, il quale mi ha grandemente raccordata la celerità del ritorno; già che in ogni modo io conte di Spalato quando dopo la loro partenza, verrò il predetto ingegnero, scriverò a sue signorie illustrissime, che venghino da nuovo per eseguire insieme unitamente la dispositione dell’eccellenze vostre. Gratie etc.
Da Spalato, il dì 15 settembre 1614.
Giacomo Contarini, conte et capitano.
Antonio Civran, capitano del Golfo.
Hieronimo Morosini, capitanio alla guardia di Candia.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.