18 marzo| 1614 Giacomo Contarini
Dispaccio del 25 novembre| 1614|
Serenissimo Principe,
dall’ingegnero Capi ho ricevuto alli 17 del corrente le lettere di vostra serenità delli 16 agosto passato, con deliberatione dell’eccellentissimo senato intorno alla fabrica del lazaretto novissimo, la qual da me sarà in tutte le sue parti esseguita com’è debito mio. Et con le occasione che le galee di mercantia gionte qua alli 17 instante se ne tornano con abbondante carico darò conto alla serenità vostra come tra questi confinanti passa tuttavia la stima corrispondenza et similmente in tutti questi contorni fin in Serraglio per tutto è sanità lodato Dio, et non si sente alcun sospetto di peste.
Capitò a questi lazaretti li 14 settembrio Geosuf capigì con 130 tavole di zambellotti di ragion del primo visir Nasuf, il qual essendo stato fatto morir dal Gran signore, come alli x instante ne diedi riverentissimo conto in diligenza a Vostra signoria, mi fu scritto dal deftardar che si dovessro trattenir et la medesima instanza mi ha fatto anco il Naser ch’assiste a questa per scoder i dacii del Gran signore, ma sapendo io che trattano questi per loro particolari interessi, sotto altri pretesti ho voluto consegnar essi zambellotti al scrivano delle galee predette con littere in tal proposito indirizzati da me alli illustrissimi signori savii sopra la mercantia, che ne facciano il voler di vostra serenità, et il simil farò di altre 60 tavole portate qui da Bachi Chiaus, il qual asserisce esser dell’istesso visir, che finita la lor contumacia le inviarò alli medesimi illsutrissimi signori savii.
Sopra le quali galee si trovano caricati colli 2.316 di mercantie diverse, oltre in sacchi 675 di lana che sopra fregate inviano, così perché i mercanti me ne fanno instanza come anco perché dalli predetti illustrissimi signori savii tengo ordine di farlo, et ne sono restati ancora in questi lazaretti colli 454. Intendendosi che in viaggio ne venghino a questa volta buona quantità se bene d’inverno.
La escavatione di questo porto è ridotta a buonissimo termine, et faccio dar principio alli 5 passa d’aggionta che tengo ordine di far fare al molo grande, delle quali tutte cose ne do più distinto ragguaglio alli predetti illustrissimi signori savii, non si mancando da me di usarvi tutta quella maggior diligenza che devo et sempre con quel più risparmio del denaro publico che posso. Et se fossero venuti li due illustrissimi signori capi di mare che ha eletto l’eccellentissimo signor proveditor generale Venier, a stabilir il modo del fabricar questo lazaretto novissimo si seguirebbe l’opera con celerità poiché di già ho fatto prepararne di molta calcina, et d’altre materie concernenti a quella, et in particolar per atterrar et farli buon fondamento ho fatto portar appresso sua domenico quasi su l’opera una quantità di materia sassosa, che nell’escavatione del porto è stata trovata et escavata da esso porto, che al detto ingegniero Capi le parse cosa molto fruttuosa, particolarmente per esser con civanzo della spesa che vi si ha da fare necessariamente. Non restarò anco con tal occasione di dar conto reverentisismo a vostra serenità come si continua a ristaurar da’ turchi quel loco porto a Tris, oltre Cetina, dove le caravane si fermano in viaggio per riposare, nominato Caravassera per esser andato da male, vien hora refabricato con molta spesa, et similmente di ordine publico si continua ad recomodar et facilitar la strada per la qual vengono esse carovane; et oltre di ciò sono gionte hora qua con mercantie diverse cento cavalli venuti da Soffi, che per inanzi andaano a scaricar a Ragusa. Et li muli di Constantinopoli che nel condur le mercantie drizzate a questa scala solevano quelle portar solamente fin in Serraglio, non passando più avanti hora hanno cominciato a venir fin questa città, con buona quantità anco di cavalli di Serraglio in sua compagnia, dove è opinione commune che tutte le predette novità siano buonissima et evidentissimi segni per l’accrescimento di questa scala. Gratia.
Di Spallato, li 25 di novembre 1614.
Giacomo Contarini, conte et capitano.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.