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4 marzo| 1614 Luca Pesaro

Dispaccio del 24 marzo| 1614|

N.

Serenissimo Principe,
l’essersi sparsa voce che a questi confini siano da Costantinopoli capitati et ricevuti con grandissima commotione alcuni ordini concernenti l’ispeditione dell’armata, che l’anno presente si dice prepararsi in quella città, mi ha fatto risolvere a mandar persona prattica nel paese per sottraherne la verità, et haverne quell’informatione che era necessaria. Col ritorno della quale s’è in sostanza inteso esser la continenza del commandamento sudetto che dalli tre Sanzaccati di Costantinopoli, quattrocento huomini da remo da esser tolti del numero di quelli che per loro delitti essendo stati condannati pecuniariamente, com’è l’abuso de’ ministri turcheschi, si trovassero non haver ancor fatta la debbita esborsatione del danaro; et che di già a questo conto ne siano stati inviati ducento dal Sanzaccato di Clissa et cento di Chergovina. Novità udita da tutti quei sudditi con estremo risintimento, et essequita con tanta difficoltà et renitenza, che porge materia al Sanzaco di Licca di lasciarsi intendere che non vuole a modo alcuno obedir il commandamento predetto, che però non si sa che per ancora li sia arrivato. Per questo aviso, sì come nell’ordinaria violenza di quell’imperio si può considerar la sottigliezza dell’inventione che ricevendo il fondamento dal pretesto di giustitia non lascia luoco alli aggravati di potersi debbitamente dolere, ma viene in un medesimo tempo a cavar huomini da remo et a render li sudditi per l’avenire più pronti alla sodisfatione delle condanne loro. Così, potendosi far conseguenza o di sforzo straordinario o di mancamento di gente, o pur di soprabundante provisione, non ho voluto tralasciar di darne riverente conto alla Serenità Vostra, se ben forse d’altra parte le potesse esser stato significato, a fine che se ne possa servire di quel modo che per aventura ricercassero le conditioni de’ tempi presenti, et io sodisfar alla vigilanza che debbo in tutte quelle particolarità che mi parono poter toccar il publico servitio. Con quest’occasione le aggiungerò riverentemente che hieri da 56 uscochi in doi barche sono stati rotti alcuni magazeni da salumi nella villa di Sale, luoco negli scogli di questa giurisditione, verso il mar d’Osero, et anco poco discosto di là svalisate dui fregate sin hora incognite, nel qual proposito io attendo a farne pigliar ogni maggior lume per dargliene poi più particolar aviso, come ne ho subito datto conto all’Illustrissimo signor Capitano del Golfo. Gratie etc.
Di Zara, li 24 marzo 1614.

Luca Pesaro, Capitano Vice Conte.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.