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4 marzo| 1614 Luca Pesaro

Dispaccio del 26 marzo| 1614|

N.

Serenissimo Principe,
il svaliso fatto da Uscochi delle due fregate ch’accennai ultimamente alla Serenità Vostra et del quale mi riservai a darlene più particolar conto dopo presane informatione, passò di questa maniera. Erano capitati li 22 del presente in queste acque dalla parte di Osero dui barche d’Uscochi al numero di sessanta in circa, non si sa d’onde venissero, che rissolute di far qualche preda, si ridussero sotto l’isola di San Michiel, scoglio di questa giurisditione di grande altezza, et nella summità del quale è fabricato un castello antico, et dishabitato di ragione delli reverendi padri di San Domenico di questa città, che scuopre tutte queste marine, né può comparir alcun vassello o barca che non si veda. Dove mandati alcuni di loro che facessero la guardia, videro comparir dalla banda di Melada, scoglio pur di questa giurisditione, trenta miglia lontano di qui verso Ponente, doi grippi lesegnani, che venivano di Puglia, et che tenevano questa volta. Li quali, sul fare della sera, assaltati alla sprovista da detti Uscochi, restorono occupati da loro, che usando della solita barbarie col bastonar et maltrattar quei poveri marinari, li tolsero quattrocento ducati de danari, carisca, bobizze, bozzoladi, vino et altre robbe, partendosi poi per quanto si crede alla volta di Segna, et menando con loro uno delli patroni di dette fregate. Rifferisce chi li ha veduti che poco dopo il successo suddito si sentisse gran strepito nato tra di essi Uscochi, et motto d’arme et di colpire dal che si va pensando esser nata tra loro dissensione tal dividere la preda, ma non si sa per ancora ciò che sia successo. Et il capo di essi è un certo Pastucovich da Signa, frattello di uno che venuto alla devotione di Vostra Serenità la serve al presente come Capitan di barca armata. Di questo particolar ne ho dato conto anco all’Illustrissimo signor Capitano in Golfo, come farò di tutto quello che mi capitarà a notitia, et che conoscerò poter coaggiuvar l’essecutione del publico servitio. Gratie etc.
Di Zara, li 26 marzo 1614.

Luca Pesaro, Capitano Vice Conte.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.