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20 aprile| 1616 Lorenzo Surian

Dispaccio del 17 agosto| 1614|

N.

Serenissimo Principe,
Se ben da quello che scrivemo alla Serenità Vostra li Capitano et Proveditor della Cavalleria, et io nelle lettere del giorno di hieri, haverà inteso quanto sin’hora ci è capitato a notitia, in proposito delle commotioni di questi Murlacchi confinanti, che sono tornate a risvegliarsi contra Kalilbeg presente Sanzacco, nondimeno elegendo io più tutto di riuscir superfluo, che di pretermetter alcuna di quelle particolarità che mi parono non totalmente indegne di esserLe rappresentate, ho stimato non fuori di proposito aggiungerle riverentemente, che havendo da queste turbolentie presa occasione un certo Turco, nominato Mustaibegh Cuzumovich, al presente Natal, ma che hebbe già commando, et huomo di molto seguito ai confini di Crovatia nel luoco di Bichae, lontano di qui per due giornate ha spediti a Constantinopoli molti donativi di schiavi, sede, et denari, per procurar il sanzaccato nella sua persona, né manca di conciliarsi il favor delli paesani, col prometter loro buon governo, et buoni ordini, offerendo di far la residenza ad Oltravazzo, principal frontiera contra l’incursioni d’Uscocchi, cosa deiderata universalmente da Turchi et sudditi loro di queste parti aiutando in oltre la sua causa con tutti quelli altri mezi che conosce efficaci per conseguir il suo intento; negotio che meritando di non esser trascurato, perché cadendo questo carico in persona mal affetta, o di pensieri inquieti, potrebbe dar alteratione al stato presente delle cose, con peturbatione della buona pace che per gratia del Idio si gode a questi confini, ho perciò stimato debito mio, significar alla Serenità Vostra riverentemente quello che io ne sento, secondo l’informationi che ho procurato di prender perché intese le conditioni dell’uno et l’altro di questi doi soggetti, ci fu interessi loro, possa risolversi a quanto le parerà maggior servitio delle cose sue. Sono hormai vinti anni, che Kalilbegh predetto possede questo Sanzaccato, che prima fu essercitato da Merni suo padre, et da Imbrnin suo fratello, li quali havendomi nel corso di tanto tempo acquistate grossissime possessioni, et entrate, hanno con ogni studio procurato di mantenerlo in casa, come anco è successo, se ben inquietamente, perché essendo ben spesso stati mandati successori, credo alle volte per uffitii fatte far dalla Serenità Vostra alla Porta, per causa de’ suoi sinistri portamenti, per quanto hanno convenuto sostentarlo a forza di spese et continua contribution di donativi. È huomo che passa li cinquanta anni, di non buona natura, et astuto che diede per il passato molti danni a questi sudditi, diverse spese et molestie alla Serenità Vostra, col permetter a’ Turchi et ai suoi sudditi ogni sorte di mala operatione. Ma da certo tempo in qua o raffreddato dall’età, o desideroso della quiete, o mortificato dell’[] de’ suoi popoli, et perciò debilitato nell’auttorità, et nel commando, pare che si sia rimesso, et mostri voluntà di ben vicinar.
Ma Mustaibegh è giovine, di animo et di corpo feroce, inquieto, ellicoso, assuefatto all’armi alle frontiere arciducali, desideroso di andarsi avanzando et estender il concetto del suo valore; et che appetisce l’applauso della soldatesca, distribuendo le sue entrate che sono opulenti, nel trattener a sue spese quantità di persone sopra la condition privata; con l’aiuto delle quali, puoté già doi anni far in questo territorio l’importante dipredatione delli animali della villa di Grussi. Et in somma huomo nato alle innovationi, et che sarebbe tanto più pernitioso a questi confini, quanto che può esser che prema tuttavia nel medesmo capriccio che hebbe altre volte di far esperientia di questa cavallaria, col parangone et cimento dell’armi. Oltre che se venisse a resieder in Obrovazzo, facilmente ravinerebbe li pensieri di far le barche armate in quella fiumera, materia ultimamente sopita, et di tanta consideratione, quanta è benissimo noto alla Serenità Vostra. Onde chi considera le qualità di Kalilbegh, la sua mortificatione, et la necessità ch’egli ha di ben vicinare, convenirà concluder esser più a proposito la persona sua questo Sanzaccato, come il manco male che quella del predetto Mustaibegh.
Ma quando per le instanze che si facessero alla Porta da questi confinanti, o per qualche altra causa dovesse rimaner deposto Kalilbegh, raccorderei riverentemente che non si lasciasse l’occasione di procurar che si sustituisse in luoco suo alcuno di questi Agà del contado, dei più confidenti, et di maggior auttorità perché dovendo riconoscer dal favor di vostra Serenità questo honore, et essendo interessati nella quiete del confine, nella quale consiste la conservatione delle entrate, et facoltà loro, et l’utile che loro procede dal commercio et dalla prattica con li sudditi di vostra Serenità, si potrebbe ragionevolmente sperarne molto maggior benefitio et dependenza a consolatione di questi popoli, et continuatione della buona pace.
Gratie etc.
Di Zara, li 17 agosto 1614

Lorenzo Surian, Conte.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.