1618 Marc'Antonio Contarini di Paolo
Dispaccio del 17 novembre| 1619|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe
La morte successa nella persona del signor Vicenzo Pellegrini capitano di questo contado che con mie lettere de 5 stante semplicemente accennai a Vostra serenità mi da per le sue consequenze occasione che venghi hora, come faccio, a soggiungerle riverentemente che havendo rissolto cinque ville di questo contado, chiamate del sboro di San Michele, ridursi insieme domenica gli 4 del corrente per certe loro occorrenze, fecero alcuni di prima col mezo de lor valioti intender ad esso Pellegrini che secondo il suo obligo per consuetudine et per concessione de precessori provveditori vi si dovesse trovar presente, come anco con mia licenza essendovisi transferito il dì prefisso, doppo molte hore de raggionamento fu da quelle genti a furor de sassi lapidato e morto, mostrando manifesto il disgusto di che per li suoi portamenti tutti in universale haveano contro di lui pregni gli animi. Al processo ch’ho potuto formare, seben sufficiente prova mi sia somministrata dalle lettere che doppo m’hanno scritto esse ville, copia delle quali invio a Vostra serenità, quello tuttavia che mi si converrebbe far d’avantaggio m’è stato levato per essersi loro immediate retirati dal commercio di questa città; et questa sua contumatia è da me tanto più stimata quanto si è molto per penare in ridurli alla pratica con l’esempio che in altre occasioni hanno veduto d’esser stati alcuni d’essi nella vita puniti, come anco per la commodità che hanno di ridursi a parlamento da loro soli et per la licenza che qui non potendo è da credere che siano per pigliarsi di commerciar con li turchi di Castelnovo, essendo che Lustizza maggior d’esse ville le sta dirimpetto; che per la qualità del successo così strano et per la molta consideratione che mi causa il sito che habitano quelle genti, che è da queste Bocche per costiera del monte sino a Zuppa, territorio del turco, e dall’altra parte ha il mare vicino, et per l’haver d’appresso il Scoglio delle Rose, dove construendosi un forte, come vi era prima, potentemente si può impedire l’ingresso di questo canale et per esser loro finalmente più di seicento, tutti arditi armati e di gran humore, che ben l’hanno mostrato coll’essersi altre volte ribellati a Vostra serenità; non spendo che partito da me stesso prendere che sia conforme alla publica sua mente ho rissoluto, come faccio, di rappresentarle questo tanto per che dalla sua prudenza mi venghi commesso quello che più oltre doverò effettuare. Non resterò perciò di questo solo metterle riverentemente in consideratione, come faccio, ch’esser potria ottima provisione nell’avenire che come il resto di questo contado così le dette cinque ville ridursi dovessero separatamente a villa per villa e nel luogo che da publici rappresentanti sarà ad esse assegnato, overo ch’elegendosi tanti per cadauna al numero che più ristretto si possa, quelli soli habbino a ridursi, come appunto il conseglio di questo popolo di Cattaro molto più numeroso dei nobili piacque a Vostra serenità con singolare prevedimento ridurlo a soli tredeci che ogni anno si mutano. Se ben mi do a credere che dalle maniere honorevoli del governator Triffon Boliza eletto successore al capitanento di questo contado siano queste ville per restar compitamente consolate mediante la confirmatione di Vostra serenità. Gratie.
Di Cattaro a 17 novembre 1619
Marco Antonio Contarini rettor et provveditor
Allegati: copia delle lettere scritte dalle ville di San Michele al rettore di Cattaro (1 c.), 17 novembre 1619; lettera del governatore Belegno, di stanza nel territorio di San Michele sulla situazione creatasi dopo l’omicidio di Pellegrini (1 c.), 17 novembre 1619
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 21.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro