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13 settembre| 1617 Almorò Michiel

Dispaccio del 2| dicembre| 1619|

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe
Hieri a hore venti cusinando un soldato nella fortezza costrutta sopra il monte che domina a questa città, non so come per grandissima disgratia per il pavimento della casa overo fra il muro e muro di essa casa cascò giù una faliva sopra alcune fascine dalle quali è stata fabricata la fortezza sudetta, onde in subito per esser vento gagliardo il fuoco anò serpendo attorno attorno. Io m’accorsi con tutta la città e con gran quantità di villani che a sorte erano qui per far la congregatione con uderi et con barilli piene d’acqua, con schiavine bagnade e con quel più che mi parve opportuno e necessario procurai alla riparatione dell’incendio e finalmente vedendo che il tutto mi riusciva vano feci dalli marangoni et altri far una larga strissa over fossa per oviare alla grandissima rovina che minacciava il foco; feci ancora per maggior sicurezza fino da principio cavar fuori tutta la munitione e l’armi più leggeire e cavar le balle dall’artellaria, niente di meno essendo sopra se bene n’era quantità di villani, s’interponeva spatio di tempo e poi sporagiungendo la notte oscurissima e crescendo il vento non s’ha potuto far tanto che quasi tutta lafortezza non si cascata per terra ardendo tutta e distrugendosi il restante con dolor e cordoglio incredibili, non potendo più starle alcun aiuto. Io non mancarò di formar diligente provisione sopra questo caso e di dar castigo severissimo a colpevoli, se ne saranno. Questo essendo obligo della mia carica ho voluto riverentemente rappresentare alla Serenità vostra.
Di Curzola a 2 decembre 1619

Almorò Michiel conte

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 21.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro