24 febbraio| 1616 - 22 luglio| 1617 Marin Garzoni
Dispaccio del 12 settembre| 1619|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe
Sono capitate heri alla Scala vinti some di mercantie da Belgrado dove s’intende essersi ritirato il bassà di Buda per mancamento di dinaro per le paghe delle militie confinanti con l’Ungheria che strepitano di essere sovenute. Portano li conduttori di esse di aver toccato, passando, il Serraglio di Bossina et che in quel loco, come in molte ville circonvicine ad esso la peste faceva fierissimi progressi, il che vien pur confermato dalla caravana giunta apunto dal Serraglio questa mattina con parte delle sede et zambellotti scritti[?] che rifferisce haver lasciato il rimanente a dietro per non essersi trovato cavalli et conduttori, rispetto che ogni uno fuggiva il pericolo del male che si era già dilatato quasi per ogni contrada. Sendosene nel plenilunio passato infette cinque fra turchi, abbandonato il cavarsarà o piazza del negotio le[?] dishabitato poco meno che la città tutta, poiché affermano esser questo l’anno settimo fattale et infallibile a quel luoco del contaggio. Il quale sendo passato anco nuovamente a Dumino, vicino a Bresnich, villa già infetta et distante meno di una giornata da questi confini di Vostra serenità come in conformità mi avisa pure il clarissimo signor provveditor d’Almissa, zelantissimo et vigilantissimo nel publico servitio, notificato in oltre da me agli altri signori rettori della provintia, deve render tanto maggiore il timor del danno quanto per le nozze d’un figliolo dell’agà di Aduanne, fortezza a confini apunto della terra d’Almissa, nella figlia del cadi di Imota, concorreranno da ogni parte migliara di persone. Gratie.
Di Spalato a 12 settembre 1619
Marin Garzoni conte e capitano
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 21.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro