24 settembre| 1619 Silvestro Querini
Dispaccio del 30 novembre| 1619|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe
Per riverente essecutione delle ducali di Vostra serenitàdi 29 del passato da me ricevute solo li 25 del corrente ho fatto personalmente intimare al scontro di questa magnifica Camera la deliberatione della Serenissima signoria circa il far le fedi et i saldi delle casse di mese in mese et come in in esse lettere, le quali haverei medesmamente fatto intimare al clarissimo camerlengo mentre fosse stato qui, ma perché è partito già molti giorni, né so per dove et senza mia licenza lasciando la cura del castello in mano di certe sue donne, alle quali ho fatto levare le chiavi ad ogni buon fine, non s’è potuto per hora esseguir la publica volontà, così in questo particolare come né anco nel far essi saldi rispetto che sono stati tolti i labri della camera dall’illustrissimo signor capitano dell’isole, quale ha commissione dall’eccellentissimo Consiglio dei dieci di rivedere li conti et far tutte le cose necessarie come altre volte scrissi a Vostra serenità in mie di 24 settembre passato et da qui nasce anco che da molti che hanno contato danari al detto camerlengo con semplice ricevere non possono esser menate le partite, come non s’è potuto far ne anco l’estratto delli debitori da Vostra serenità ricercato né far astrenger detti debitori, che sono in molto numero et di non piccola consideratione. Astretto però da tutte queste caggioni et dalle continue esclamationi di questi poveri ho voluto rappresentare riverentemente tutto ciò all’Eccellenze vostre illustrissime acciò con la loro infinita prudenza ritrovino temperamento tale che restino girate le loro partite, li salariati publici possino esser sodisfatti delle loro mercedi et a me resti apperta la strada di poter essequir le publiche commissioni come è di mio debito. Gratie etc.
Di Veglia l’ultimo di novembre 1619
Silvestro Querini proveditor
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 21.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro