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3 settembre| 1619 Alvise Zorzi

Dispaccio del 10 novembre| 1619|

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe
Ricevo con la dovuta mia riverenza le lettere della Serenità vostra di 25 del passato et in esse il buon grado in che s’è comiaciuta havere quel che in congiuntura opportuna mi è riuscito d’operare contro li uscochi ultimamente usciti a danni di questi luochi turcheschi confinanti. Con l’istessa assidua applicatione d’animo che sta in me inseparabilmente congionta con tutte le operationi del mio carico procurerò, se di nuovo capitassero, di non lasciarli inperseguitati, havendo sempre a riuscirmi cari li lumi che mi venissero dall’illustrissimo signor capitano del Quarnaro con continua et intera mia corrispondenza dal mio canto. Voglio però credere che et la fuga fattasi dare da me alli predetti con il successo avisato et l’arrivo in queste et nell’acque dell’Istria dell’armata di Vostra serenità rafrenerà assai costoro, se bene valendo poco le galee come essa sa benissimo a perseguitare le loro barche sotto la Morlaca massime in questa stagione, s’aggionta a una barcha armata che mi attrovo giongersi l’altra che mi scrivono Vostre eccellenze havermi spedita et le due per armare alle occasioni con quelli di Novegradi mi giongeranno o altra barca dell’eccellentissimo signor capitano generale da mare, se stimasse bene di lasciare non infruttuosa mi affaticherò, occorrendo, rieschi la provisione del modo che opportunissima veggo stimarsi da quell’eccellentissimo Senato, si come godo che l’haver fatte passare gli officii con questi ministri turcheschi habbi incontrato con gli ordini a ponto che mi danno Vostre eccellenze et col fatto che se ne attendeva perché in vece di querele a che si preparavano per questa nuova incursione, rendimenti di gratia han fatto tenere con me, onde buon campo mi si è aperto d’avantaggiarsi con questo successo il publico servitio creditare le attioni della Serenissima republica et prodigarmi per altre occasioni ancora. Con l’arrivo del signor capitano generale sopradetto in queste acque ricevo da Sua eccellenza li rolli delle compagnie capitate qui sin questo luglio passato, che erano destinate per armata; io anco prima d’haver essi rolli, convenendo dar loro qualche prestanza, non sono restato di farle sempre rassegne per tenerle nella buona regola che si deve, et hora che Sua eccellenza mi commette trattenerle qui et scrivere alla Serenità vostra per il saldo della camera, la quale s’è convenuta con la mercantia intaccarsi di qualche somma et per la sodisfattione delli avanzi delle compagnie medeme ne do il presente aviso, acciò con la opinione che farò fra due o tre giorni dei rolli, volendo prima incontrarli con nuova rassegna, resti servita la Serenità vostra mandarmenre la provisione. Si trova esso eccellentissimo signor capitano general da hieri in qua con un puocho di febre causata, crederò, da dolori et che patisse di stomaco et da certo tumore nell’orecchie che fortemente lo tormenta. Tutti questi signori et io, come vivamente anco li medici l’habbiamo essortato uscire dalli strepiti, dai venti et dai disaggi della galera et io in particolare le ho con tutto l’animo offerto questa casa et ogni altra cosa che possi dipendere da me per sollievo della sua salute et per segno della riverenza che le professo. Gratie etc.
Da Zara li 10 novembre 1619

Alvise Zorzi provveditor

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 21.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro