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3 settembre| 1619 Alvise Zorzi

Dispaccio del 18 novembre| 1619|

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe
Le quattro compagnie dell’infantaria italiana che già sino nel mese di luglio passato furono destinate per l’armata sono state da me per reverente essecutione de i comandamenti della Serenità vostra trattenute in questa fortezza, non havendo havuto opportuna occasione d’inviarli all’eccellentissimo signor capitano generale, che ni i mari di Levante ha continuato l’ordinario suo fruttuosissimo impiego nella degna administratione dell’importantissima sua carica, et essendomi convenuto in questo tempo per mantener esse compagnie con le prestanze far debito a nome publico di buona somma de denari con alcuni di questi mercanti, non havendo potuto inviar alla Serenità vostra, secondo l’ordinario, le bollette delle paghe per riceverne la debita provisione d’esse et centellar il suo interesse con l’incontro de i rolli et del debito con che erano state espedite esse compagnie da costì, trovandosi detti rolli appresso Sua eccellenza che ultimamente col suo arrivo in queste acque me li ha fatto consegnar, come nelle precedenti mie di 10 del corrente le n’ho dato riverentemente aviso, invio hora con le presenti le dette bollette da me incontrate con diligente rassegna, senza haver tralasciato anco di rassegnar esse compagnie per avanti frequentemente per assicurarmi da tutti quei pregiuditii che sogliono occorrer in questi casi di dilatione de pagamenti. Et supplico l’Eccellenze vostre a compiacersi di commetter che mi siano opportunamente mandate le dette paghe per saldo del credito d’essa soldatesca in servitio della Serenità vostra, necessario in questa parte, per rimborso dovuto a mercanti da quali questa Camera sopra la mia parola è stata sovvenuta nel sudetto bisogno et per accomodamento debito alla scrittura d’essa camara, dovendo anco [?] a questa custodia le dette compagnie per commissione dell’Eccellenza sua, che tutt’hora si trova qui assai tormentata nel suo male nelle orecchie, non tralasciando così tutto ciò di consolar li sudditi con suffraggi di giustitia proprii della sua prudenza et di sopraintender et vigilar col suo molto valore ad ogni effetto di buon servitio della Serenità vostra, la quale sarà in oltre avvisata che anco questo illustrissimo signor capitan Valiero, suo veramente degno rappresentante già diece giorni sertò assalito da febre doppia terzana, che tutt’hora ostinatamente lo tiene in letto assai gravemente oppresso. Gratie etc.
Da Zara a 18 di novembre 1619

Alvise Zorzi provveditor

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 21.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro