1649 Antonio Diedo di Iseppo
Dispaccio del 30 aprile| 1651|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
[…] l’eccellentissimo signor commissario general [?] si è dechiarito che, per gli ordeni pervenutigli di dover passar nel regno di Candia, non intende di proseguire più oltre nell’affare dell’inquisizione, che le fu commessa dall’eccellente senato sopra le cose, con più mano di mie, li mesi passati, veriditamente rappresentate alla Serenità vostra; siché a questo modo l’opera, con l’impiego di molti giorni, da detto eccellentissimo signor incominciata, con formatione del processo sopra li lussi somministratigli, da me in scrittura venirebbe a restar imperfetta, quando dalle Eccellenze vostre, in mancanza di esso, non venisse commessa ad altro eccellentissimo signore la continuatione, per dilucidatione della verità di tutte le cose come sommamente desidero, et particolarmente di quelle che sono state portate con false evidentioni [?], per discreditare la mia persona. Gratie etc.
Cattaro, li 30 aprile 1651.
Antonio Diedo, rettor et proveditor.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 1
Trascrizione di Francesco Danieli.