14 dicembre| 1603 Gerolamo Loredan
Dispaccio del 30 maggio| 1604|
N. (senza numero)
Serenissimo Prencipe,
Nel medesmo tempo che mi furon datte il dì 24 del corrente le lettere della Serenità vostra di 18 detto con le commissioni circa li confini della villa di Grimalda nel Marchesato di Pietrapelosa di questa giurisditione con Arciducali, venne anco il zuppano cioè meriga di detta villa a denontiarmi esser stati pascolati ultimamente in esso territorio da buona quantità d’animali minuti, guidati da pastori sudditi del contado di Pisino doi campi di biade, havendogli quelle tottalmente distrutte. Onde immediate ordinai a esso zuppano che per la medesima via dovesse rissarcirsi del danno et pregiudicio ricevuto col far pascolar da altritanti animali altretanto terreno seminato di biade di quei sudditi di Pisino, provedendo però con ogni avvertenza et circonspetta maniera, acciò che conservate restassero le ragioni della Serenità vostra a quei confini, col minor danno et travaglio di loro habitanti gli fosse possibile et egli rittornato m’ha rifferto haver datta compita essecutione al presente ordine senza che sia sucesso alcun motto et nel medesimo modo persequirò di far sempre in altre occorrenze mantener ferme et stabili le sudette giustissime ationi della Sublimità vostra. È stato anco da me constituito detto zappano per haver lumi di quelli che guastorno et rasero parte del termine che già fu posto sopra il colle di San Andrea d’ordine del clarissimo Basadonna mio precessore, ma egli ha affermato non essersi mai potuto venir in alcuna cognitione non ostante che da molti del loro commune sia stata usata ogni diligente et essattissima inquisitione, né io cesserò d’invistigare per haverne nottitia et proclamar li delinquenti, come la Serenità vostra mi commette, per dargli poi quel castigo che ne chiederà la giustitia. Ho però fatto di subbito levar via il detto termine rotto et nel medesmo foro riposi quel primo et antico che li mesi passati da Arciducali era stato levato et asportato entro il loro territorio et fu da quelli di Grimalda rittrovato, come del tutto ne haverà havuto la Serenità vostra particolar conto dal predetto clarissimo precessor mio, il qual effetto è riuscito con ogni giustezza et senza disturbo alcuno, havend’io impiegato in tal servigio Pietro del Tacco, Sergente di queste ordinanze molto esperto di quei luochi et aveduto in tali manegi, che sempre ancora è stato adoperato da clarissimi miei precessori. Ho anco vedute et con diligenza considerate le scritture lasciatemi dal signor clarissimo Basadonna et rittrovo esserci diversi sucessi seguiti tra quelli et questi sudditi d’usurpationi di confini con gli atti et modi tenuti nel vigilar li publici ragioni et la descrittione fatta delli veri confini tra quelli territorii et con testificato di diversi più vecchi di questa villa prattici d’essi confini et termini et anco di uno delli consorti del Marchesato predetto. Essequirò in oltre diligentemente quanto dalla Serenità vostra mi vien commesso in occasione che il Capitano di Pisino m’invitasse a cavalcar sopra questi luochi, del che et di quanto giornalmente succedesse gli ne darò riverente conto et farò apposta capo[?] coll’illustrissimo Capitano di Raspo sempre che conoscerò ricercarne il bisogno. Gratie.
Di Capodistria il dì 30 maggio 1604
Girolamo Loredano Podestà e Capitano
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 2
Trascrizione di Damiano Pellizzaro