• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

14 dicembre| 1603 Gerolamo Loredan

Dispaccio del 5| novembre| 1604|

N. (senza numero)

Serenissimo Prencipe,
L’altr’hieri fui di ritorno dalla revisione et regolatione di tutte le militie di questa provincia da me fatta con signor Governatore et signor Capitano Fabio Gallo Sergente maggior per essecutione dell’ordine della Serenità vostra, alla quale vengo con la solita riverenza mia a dar particolar conto del stato di queste, dicendogli haver rittrovata la compagnia di Buie, ch’era di soldati 443 di conveniente sufficienza rispetto a la provincia, comandata dal Capitano Annibale Angelini d’Agubio di qualche valore, come anco il Sergente, potendosene sperare assai buon servigio, nella qual entrano li soldati di Pirano che si come sono persone commode et atte a ricevere facile disciplina così si dimostrano et malissimo inclinati al servigio et inobedientissimi, restandomi per ordinario molto più di loro assenti dalle mostre che di tutte l’altre compagnie insieme, contro quali ho proceduto con le pene pecuniarie, conforme a gli ordini, et procederò ancora alle corporali, havendone proclamati tre, di quel modo che conoscerò ricercar il termine di giustitia et l’interesse della Serenità vostra. Quella di Montona di 562 è in malissimo stato, non già di gente, ma d’essercitio non intendendo manco le battute del tamburo; né per hora si può argomentar il benefficio che vi possi apportar il Capitan Baldassar Tronco ciprioto, che al presente vi si rittrova, essendovi di poco venuto et havendo fatta una mostra sala tutto che però per esser vecchio potrà durar poca fatica, ma havarà buono et sufficiente Sergente et essendosi conosciuto quel tamburo del tutto inesperto l’ho cassato et in suo luoco procurerò di rimmetter altro migliore et che possi prestar miglior servigio. In Albona poi si è rittrovata la compagnia che è di 397 soldati assai bene ammaestrata, meglio però nelli arcobusi che nelli moschetti, come sono le doi precedenti ancora et perché vi è il Capitan Sebastian Boni da Feltre et Sergente di qualche sufficienza si deve sperare assai buon frutto. A Dignano ho veduto una bellissima compagnia di 631 soldati molto ubbidienti, stati ultimamente disciplinato dal Capitano Giacomo Manzante bolognese, che per haver ivi preso moglie fu levato, anci per quanto afferma il suddetto Governator è più tosto al presente declinata nella disciplina che avanciatasi, il che mi confermò l’haver veduto far la mostra con la disciplina del Capitan Rugger Marignano da Rimini che già doi anni la comanda; non per hora vi è sergente per esser mancato di vita quello che vi era et gli ho commesso che se ne provegga di un buono. Questa di Capodistria sotto la cura del Capitan Giacomo Cresci cipriotto et del Sergente Pietro del Tacco di 442 è la peggiore di tutto, di gente vilissima, così nel vero comportando il territorio, et male essercitata, havendoli però conosciuti contadini incapacissimi et molto miserabili della quale, per esser in tal stato, ne ho cassati sessantadoi senza rimetterne alcuno, dicendo alla Serenità vostra che nelli luochi ove habbiano rittrovata la gente atta al publico servitio se ne sono levati pochi et ove all’opposito ci siamo incontrati habbiamo purgate le compagnie di tutti gl’insufficienti et supplito al numero di quelli con altrotanti d’altre terre della medesima compagnia ove ne sono stati rittrovati di poterlo fare et per tal causa habbiamo lasciata tutta la compagnia della provincia che era per inante di 2440, eccettuata quella di Raspo, al numero di 2222, havendo così stimato esser di maggior servigio delle cose della Serenità vostra, rendendole indubitato testimonio che non ne sono stati cassi altri che li inhabili et poco atti, non havendosi riguardato a qualsisia rispetto né interessi nel che et nel rimanente di tale occorenza s’è dimostrato il signor Sergente maggiore di tanta prontezza et diligenza et così zelante del benefficio della Serenità vostra quanto apunto conviene ad ogni suo buon ministro. Si sono rittrovati in tutta la provintia huomini dalli 18 fino alli anni 40 numero 4124, de quali ne sono stati descritti 231 ordinari et di rispetto 581 et gli altri tralasciati parte per haver fratelli soldati, parte per non esser atti et anco alcuni per esser capi di casa. Stimo poi per benefficio di tutte esse militie molto necessario un armarolo mandato dalla Serenità vostra che facendo ressidenza in loco più commodo alle compagnie habbi carica d’andarsene ravedendo et raccomodando l’armi doi volte l’anno, essendovi in tutte le compagnie molti arcobugi et moschetti rotti et malissimo ad ordine per non esservi maestri, il quale armarolo potrebbe farsi pagare dalle medesime communità che il presente salariano gli altri che vano ad accomodar quell’armi che tengono per munitioni dattigli al tempo delli Uscochi, essendo in oltre molto bisogno il mandar di qui quattrocento archibugi per levar quelle canne ragusee che sono nella compagnia di Montona et altre canne vecchie et darne a quelli ancora cheno l’armi inutili, si come anco […] necessari li murioni per esservene pochissimi et quelli anco […] pessimo stato, il che se sarà nel tempo mio deliberato procurerò a porlo in effetto quanto mi verrà commesso con quella diligenza et vigillanza magiore che comporta il debito che tengo di ben servire la Serenità vostra et di sovrastare accuratamente alle cose sue. Gratie.
Di Capodistria il dì 5 novembre 1604

Girolamo Loredano Podestà et Capitano
 

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 2
Trascrizione di Damiano Pellizzaro