28 gennaio| 1605 Andrea Dolfin
Dispaccio del 28 gennaio| 1605|
N. (senza numero)
Serenissimo Prencipe,
Furono scritte lettere alli mesi passati al reverendo Padre provinciale della Marca trivisana dell’ordine de Servi dall’agenti di quel tempo di questa terra contro un padre fra Placito dell’istesso ordine, accusandolo di molte enormità, qual per ciò fu levato dal governo di questo convento et mandato altrove per esser autenticate, in specialità col nome mio e col suggello di san Marco et con una parte presa in nome publico, sì come Sua reverenza mi avisa con sue lettere di 7 prossimo passato a mia richiesta per haver voluto io venir in cognitione di tanta arroganza et temerità di costoro che senza mio ordine et saputa ardiscono passar tant’oltre senza suspetto alcuno della publica dignità et in sprezzo delle santissime sue leggi in tal proposito disponenti. Sopra di che fatto formar diligente processo ho ritrovato molti disordini et falsità che vengono maggiormente a confirmare le cose predette et in particolar dalla qui oclusa parte presa in questo Consiglio senza alcun termine di ragione, ma se bene a persuasione et sugiestione de interessati che sono i principali del luoco, ho scoperto chiaro che falsamente fu annotata et da chi non doveva la parte di 12 agosto citata nella inclusa, la quale perciò non doveva essere proposta, non che presa per dover confirmare cosa che il Consiglio non sapeva, però che in essa vien detto che furono in Collegio persone undeci, voti favorevoli otto et tre contrarii et io nel processo ne ritrovo essentate duodeci persone, con molte et diverse varietà circa i voti favorevoli et contrari, all’opposto che racconta la parte predetta. Onde per questi et altri inumerabili disordini et falsità che per non attediare a longo la Serenità vostra tralascio et per non dar maggior gravezza a questa povera et miserabile communità ridotta quasi in meno e per simili et altre indegne operationi di alcuni che vogliono regerla et governarla a loro modo, senza haver avanti agli occhi il timor di Dio, l’honor della Serenità vostra et il benefficio universale non volsi ballota detta parte, sapendo le ose che ho detto di sopra, anci quella doppo presa suspesi per darne poi conto alla Sublimità vostra, come faccio riverentemente, per essequire volentieri il giusto voler di quella, che con sue ducali di primo ottobre 1572 mi commette ch’io faccia ogni volta che vengono prese in questo Consiglio parti ingiuste, a maleficio de poveri et contro la mente di Vostra serenità, a fine che lei con la somma sua prudentia possa sopra detta parte presa in Consiglio far quelle provisioni che saranno giudicate necessarie. Convengo in oltre, giudicando esser cosa degna delle orecchie della Sublimità vostra, notificarle come si vedono et sentono malie et stregamenti di grandissima consideratione in molte et diverse persone di questo suo luoco, le quali divenendo ogni hora ameno che a loro chi le ossa non le resta usciendo de sentimento et impaciendo al fine butano fuori dal stomaco vivi chiodi, agli, capeli, cervella di gatta et altre simili maleditioni con maraviglia et stupore di tutti. Per le quai cose con presta et util provisione per ritrovar li diabolici inventori di ordine del Sant’officio si forma processo et con l’aiuto di Dio speriamo venir in cogliere[?] de si fatti cani et inimici di Dio. Gratie.
Isola alli 28 genaro 1605
Andrea Dolfin Podestà
Allegati: copia della parte citata nel dispaccio (1 c.), 28 gennaio 1605
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 2
Trascrizione di Damiano Pellizzaro