19 marzo| 1604 Marco Antonio Erizzo
Dispaccio del 2| maggio| 1604|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
Tenendo io per certo che la Serenità vostra sia stata raguagliata dal clarissimo signor Podestà e Capitano di Capodistria di quel sospetto che havea che potesse questa sua provincia esser turbata da Uscochi non starò a discorrerle altro sopra ciò, ma solamente le dirò con la mia riverenza solita che per ogni buon rispetto non mancai subito che da Sua signoria clarissima fui avisato di mandare a questi confini del Carso il Capitano Rizzardo Verzi, acciò avvertisse li sudditi della Vostra sublimità che stessero all’ordine per provedere all’indenità loro in ogni accidente. Aggiunsi anco il desiderio di detto clarissimo si Capodistria, raccordando alli clarissimi di Albona e di Muggia quanto credei che dovesse esser di servicio publico. Inteso poi che s’erano veduti […] over nove armati d’archebusi et terzaruoli verso Muggia un tal pensiero che fussero fuoriussiti fuggiti dalla Patria del Friul o di altrove et perciò diedi ordine alla cavallaria che si cavallasse a questa volta, li perseguitasse, non pur in questa giurisditione, ma in ogni altro luoco della Serenità vostra nell’Istria et ad ogni modo vedesse di haverli nelle mani, stimando io che sia di molto servicio publico [?] si fatti principii di invasione de foriussiti, li quali so di quanto disturbo et spesa siano stati di in diversi tempi et luochi alla Serenità vostra et sicome facilmente potrebbono, quando non si provvedesse subito, ammassarsi grossamente insieme, così haverebbono grandissima comodità di fare del male, per esser detta la provincia esposta alle incursione et le case de particolari sparse qua et là per le campagne et per li monti. Questo è quanto ho saputo ordinare in un subito per servicio della Serenità vostra dalla infinita prudenza della quale starò aspettando che mi sia commandato quel più che giudicarà esser necessario et opportuno. Gratie.
Di Pinguente li 2 di maggio 1604
Marco Antonio Erizzo Capitano di Raspo
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 2
Trascrizione di Damiano Pellizzaro