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19 marzo| 1604 Marco Antonio Erizzo

Dispaccio del 24 gennaio| 1606|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
Non potend’io in persona far riverenza alla Serenità vostra si come è mio desiderio per rallegrarmi con lei della felicissima assonsione sua al Prenciapto non ho voluto restare fra tanto ch’io possi supplire presentialmente a questo mio debbito, forniti che saranno questi ultimi giorni del mio Reggimento, di dirle riverentemente che per l’antica servitù et osservanza mia verso la Serenità vostra mi è riuscito a grandissimo contento questa sua esaltatione, la quale se bene prima che hora la era dovuta per la virtù et supremo suo vallore et per li infiniti meriti ch’essa tiene con la patria nostra. Nondimeno Idio benedetto ha voluto risservargli questo supremo grado a questi tempi, affine che come capo della Serenissima republica possi con la molta sua prudenza et ottimo consiglio esser guida a gli altri diretta mente, governare ad honore del signor Idio et a servitio della commune libertà; mi resta solo di supplicare la Divina maestà che longamente conservi la Serenità vostra et che col suo santissimo favore la illumini a giovare alla patria et alla christianità insieme et con tal fine riverentemente le bacio le mani.
Di Pinguente li 24 genaro 1606
Di Vostra serenità devotissimo et obligatissimo servitor

Marc’Antonio Erizzo Capitano di Raspo


AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 2
Trascrizione di Damiano Pellizzaro