6 maggio| 1610 Lorenzo Avanzago
Dispaccio del 24 giugno| 1611|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
la debolezza in che si trova questa communità, soggetta a gravi pesi, fra quali è sommamente considerabile l’obligo non solo di sodisfare a proprii salariati, ma anco di contribuire a leggieri di Raspo, non tolera che appresso se le aggiungano spese importanti per mantenere due ambasciatori et due litiggi [?] a piedi di Vostra serenità, l’uno per le costiere dell’Arsa, l’altro per le innovationi suscitate da questi preti, li quali, nonostante la pendenza del giudizio davanti la Serenità vostra, procedono ad elettioni anco de giovani incapaci, con scandolo et con perturbatione degli animi di questi fedelissimi sudditi, in modo che convengo supplicare riverentemente Vostra serenità a degnarsi di favorirli di presta ispeditione, non meno per solevamento di molte spese, che per quiete di questa sua terra. Gratie etc.
Di Albona, li 24 giugno 1611.
Humilissimo et divotissimo servitore,
Lorenzo Avanzago, Podestà.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.