• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

6 maggio| 1610 Lorenzo Avanzago

Dispaccio del 10 novembre| 1611|

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe,
essendo io hormai alla fine di questo mio reggimento, parmi di essere in obligo di vigilare in modo che la Serenità vostra resti ben servita di me, et perché è necessario che questo suo castello sia ben guardato et custodito, ho havuto più volte sopra di questo consideratione alle guardie che al presente si fanno in questo luogo, le quali veramente non sono guardie da si poter punto fidare, essendo contadini, i quali faticano tutto il giorno, et poi la notte, dovendo star in veglia, non so quello si possi promettere di essi. Et quanto a me, non mi assicuro niente, poi che li mesi passati che cascorno passa 12 di muraglia, della quale ne diedi conto alla Serenità vostra, et con tutto che essa cascasse vicino ad una sentinella, quelli però che erano in guardia non sentirno cosa alcuna; et quello che è peggio, manco sentirno quelli vicini che erano serati in casa da detta muraglia; onde che tutta quella notte questa terra stete aperta. Havendo io, la mattina che intesi questo accidente, subito provisto a quanto faceva bisogno, et havendo più volte considerato anche all’artiglieria et munitione che si atrova in questo luogo, la quale fu benignamente concessa dalla Sublimità vostra, et non essendo quella ben guardata et custodita, temo che da mala gente un giorno potesse esser fatta qualche ripresaglia, et che questa munitione sia qui per i nimici; onde che mi è parso per servitio publice dirle sopra di ciò il mio pensiero, acciò che questo luogo et munitione con buona buoan guardia sia custodito, rimettendomi sempre a quanto a lei sarà terminato. Sarebbe la mia opinione che si facesse elettione di 24 giovani di queste ordinanze et quelli soldar a meza paga, quali debbano essere a obedientia di questo capitano et sargente; havendo obligo di far la guardia 12 per settimana, cioè 12 dentro, 12 fuori, con dar qualche utile maggiore al suddetto capitano et sargente per tal effetto: il modo di trovar il danaro per incomodar la Serenità vostra per questa necessarissima opera, se le paresse, direi che ella si compiacessa di far tansar la facoltà [?] a questi sudditi indiferentemente a tutti, stimando che resterebbero di ciò sodisfatti, sì come spero che si troverà danaro a suficientia, che così facendo, questa sua fortezza sarà custodita insieme con l’artiglieria et munitione; altrimenti temo medesimamente che da Uscocchi un giorno potrà esser sacheggiata. Il simile si doverebbe osservare di […], stimando io non manco necessità per quel castello le guardie ordinarie, seben per quello basteranno 15 soldati, i quali doveranno servir come di sopra, et questi doveranno dar obedientia al capo di fianona [?] di queste ordinanze, con qualche utile come parerà alla Serenità vostra; la quale, se di ciò desiderasse maggior informatione, potrebbe sentire il parere dell’Illustre signor governator di questa provintia, rimettendomi sempre a quanto dalla Sublimità vostra sarà terminato. Gratie etc.
Di Albona, li 10 novembre 1611,
della Serenità vostra,
humilissimo et divotissimo servitore,

Lorenzo Avanzago, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.