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25 maggio| 1610 Piero Bondimier

Dispaccio del 14 luglio| 1610|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
mi sono capitate hieri le ducali di 9 del presente, date con quell’Eccellentissimo senato, et insieme con esse la risposta che è stata data al Signor ambasciator cesareo, mentre ha trattato nell’Eccellentissimo collegio sopra li presenti affari di Trieste che serviranno per mia informatione; et, essendo stato introdotto il presente negotio avanti la Serenità vostra, nell’avvenire me la passerò con Monsignor reverendissimo vescovo sopra generali, senza venir ad alcun particolare. Né abbracciarò occasione più di ritrovarmi seco [?], né gli lascerò veder alcuna capitolatione, et in tutte le sue parti esseguirò quanto mi comanda con le dette sue lettere. Né per questo lasserò di usar ogni diligenza e vigilanza di tenir ristretta, se incommodata Trieste, acciò la Serenità vostra ne possa ricever quel frutto che ne pretende. Non volendo restar de dirle che, havendo voluto certificarmi se era vero che fossero state di novo serrate le strade, come asserivano questi cittadini, et prohibito di novo a sudditi arciducali venir a levar sali da sudditi della Serenità vostra, ho ritrovato non esser vero cosa alcuna; sule strade esser libere e aperte a ogni uno; ma con pagar li dacii vecchi et novi, come ho con mie di 19 del passato scritto alla Serenità vostra, et se dalla parta di mare non gli capiteranno sali, che per me farò quanto sarà in poter mio, acciò non ne vadino, convenniranno venir per forza a levar quelli de suoi sudditi; poiché de vecchi pochi ne hanno et quello fanno nelle sue saline, può per poco tempo supplire al suo bisogno. Ho voluto vedere la quantità de cavalli che sono venuti a levar sali in questa città, dalli 15 del mese passato, fino tutto il presente giorno, che è di un mese, et ho ritrovato che sono stati cavalli 3.900: et veduto li conti delli anni passati, del medesimo tempo, ho trovato non vi esser molto […]. In Trieste patiscono grandimente di molte cose necessarie, ma in particolare hanno penuria grandissima di ogli; in fra quei populi vi è assai confusione: qui inclusa sarà una lettera di Monsignor reverendissimo vescovo, con la risposta da me datagli. Gratie etc.
Di Capodistria, a dì 14 luglio 1610.

Piero Bondomier, Capitano di Raspo.

Allegati:
Due lettere, una da parte del vescovo di Trieste e l’altra, in risposta, da Bondomier, nella quale si richiede e si augura la veloce risoluzione della controversia attraverso un accordo tra la Repubblica e l’Arciducato. (2 cc.)

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.