25 maggio| 1610 Piero Bondimier
Dispaccio del 22 gennaio| 1612|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe,
heri è venuto qui a ritrovarmi il signor Camillo Bergomi, perito destinato da Vostra serenità per venir a tuor in desegno tutta questa provincia, il quale si iscusato meco se ha tardato molto a comparir, attribuendone la colpa alli cattivi tempo et al puoco buon stato di sanità in che si ritrova, come in effetto la sua ciera lo dimostra. Io, desiderando di dar principio ad essequir il commandamento di Vostra serenità, li ho communicato l’ordine datomi, et fattolo consapevole di tutti quei particolari che è suo volere che siano posti nel desegno, et dappoi haver ragionato per buon pezzo insieme sopra il presente negotio, et havuta consideratione che dovendosi poner in disegno tutti li terreni di detta provincia, destinguendo et separando li terreni coltivadi dalli inculti, in maniera tale che con detto disegno la Serenità vostra possi in ogni tempo veder quali siano del publico, con la qualità, quantità et sito loro, per poterli poi fondatamente concedere a quelli che li dovessero coltivare et goderli pacificamente. Et perché in un sol pezzo questo disegno ne uscirebbe troppo grande, asserendo esso perito che difficilmente, nel spacio di passa doi et mezo in circa per quadro, si potrà far quest’opera, che stii bene che per stima che almeno detto disegno sii diviso in quattro passe [?]. che ad ogni modo si potranno sempre a beneplacito di Vostra serenità unirsi insieme. Mi ha soggiunto esso perito che, per voler dar principio ad effettuar questa opera, ha bisogno seco di un pertegador, che lo coagiuti, perché mentre lui si redurà sopra li monti più eminenti per tuor in desegno li siti a territorio per territorio, valendosi della sua professione con l’operation degli instromenti mathemattici, et metter in carta, haverà bisogno di detto pertegador, che sii sufficiente per star alla campagna et notar le mesure et division de terreni. Et in questa provincia non so se si possi haver persona che sii atta a tal servizio, et sarà necessario che in cotesta città da Vostra serenità ne sii fatta la provisione. Ricerca in oltre il sopradetto, asserendo che così di Vostra serenità li sii stato promesso, che de qui gli siano date cavalcature et persone, che lo vadi seguendo per mostrarli li confini, et si adoprino anco in altre che li potesse far bisogno, et ciò senza alcun suo interesse; né io tengo sopra di ciò alcun ordine da Vostra serenità, né meno ho de qui il modo di poter supplir a detta spesa. Di tutto questo ho stimato mio debito il dargliene subito riverente conto, come faccio, et starò aspettando il suo comandamento, sperando anche che in questo mentre esso perito possi recuperar bene la sua sanità, per impiegarsi in questa opera, che dubito li riuscirà alla sua età assai difficile et molto longa, et alla Serenità vostra di molta spesa. Gratie etc.
Di Capodistria, a dì 22 gennaro 1612.
Piero Bondomier, Capitano di Raspo.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.