25 maggio| 1610 Piero Bondimier
Dispaccio del 14 settembre| 1610|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe,
significai al Reverendissimo vescovo de Cittanova con mie lettere di 8 agosto prossimo passato l’ordine che haveva dalla Serenità vostra col’ Eccellentissimo collegio con le ducali di 27 maggio passato, date ad instantia delli fratelli Scutinis [?], gli disordeni et perturbationi usati dalli reverendi suoi canonici col comando di Sua signoria reverendissima circa il ius patronato laico che hanno nella chiesa della Madonna fuori dalle mura del castello de Bugge, consignandole a messer [?] Paulo Scutari uno di essi fratelli; il qual Monsignor reverendissimo mi ha risposto nella maniera che dalle alligate sue lettere di 18 del medesimo mese la Serenità vostra vedrà; le dirò bene che, essendomi trasferito a quella terra per servizio publico alcuni giorni sono, restai sodisfatto vedere che non solamente le porte di essa chiesa erano nel suo stato ordinario, ma ancora le campane nella istessa chiesa; effetto molto diverso da quello che loro fratelli hanno nella supplicatione narrato alla Serenità vostra. Questo tanto ho giudicato esser debito mio riverentemente notificarle per dar fine a quanto mi è stato commesso in questa materia. Gratie etc.
Pinguente, a 14 settembre 1610.
Pietro Bondumier, Capitano a Raspo.
Allegato:
Lettera del vescovo di Cittanova, nella quale il vescovo si lamenta dell’atteggiamento degli Scutini. Questi non vogliono che la cassa delle elemosine venga posta sotto tre chiavi, possedute dal piovano, dal podestà e da loro, perché desiderano poter continuare a maneggiare il denaro che vi è custodito. (1 c.)
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.