25 maggio| 1610 Piero Bondimier
Dispaccio del 27 marzo| 1611|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
mi mandò la Serenità vostra con sue di 2 del presente, da me ricevute solo li 22 dell’istesso, copia di un capitolo contenuto in una lettera dell’Eccellentissimo signor proveditor general di Palma, et insieme la depositione di un Zuanne Fonda, da Pirranno, sopra il svalizo che gli fu fatto da sei Albanesi nelle acque di Gravo, de lire 442, che si trovava havere nella sua barca, cavate di tanto oglio, venduto nella detta fortezza: commettendomi che, fatto venir a me detto Zuanne o in qual altro modo stimerò più a proposito debba procurare di venir in luce del nome dei delinquenti, et haverli anco nelle forze, quando si potesse, commettendomi anco che di quanto andarò operando in tal proposito, le ne dia particolar conto. Ho subito per riverente essecutione del commandamento suddetto, espedito a Pirranno per far venir qui l’antedetto Zuanne, il quale, non essendo fin hora comparso, ho stimato bene darle conto della ricevuta del ordine sopradetto, et aggiongerle che io userò ogni diligenza maggiore che per me sarà possibile, per venir in luce di questi scelerati, quali per me tengo siano di quelli Albanesi che hanno servito per officiali, chiamati da ministri arciducali, liberatesi a questi confini; mentre vi erano le prohibitioni del Arciduca Ferdinando a suoi sudditi di non venir a levar sali nel Stato della Serenità vostra, che, dopoi aperte le strade e liberati li passi, sono stati licenziati. Di questi tali anco per esser entrati in questa provincia a trattenir li cranci [?] che passavano in Capodistria per levar Sali, havendo usato quanta diligenza ho saputo, non ho potuto liquidar li nomi e cognomi, se non di tre, li quali sono:
Ievizza, over Zuanne de Paulo Malenovich, Albanese, habitante in Segna, zumpo della mano destra;
Daniel de Zuanne Danelovich, Andrea de Antonio Mercovich, tutti due Sebenzani;
questi da me sono stati banditi di tutte le terre e luoghi di questo Serenissimo dominio, et con tutte le altre condittioni solite; et, inoltre, di lire 2000 di taglia in terre aliene. Havendo ciò operato in conformità dell’auttorità datami dall’Eccellentissimo senato, con le ducali di 10 decembre passato, che questi possono essere degli istessi che commettono al presente, in queste acque, simili male operationi, trattenendoli in sopradetto Zuanne di Duino, Trieste, Fiume et altri luoghi arciducali (per quanto mi è stato riferto) et sono tutti falliti dalle galere et barche armate; et per il più sudditi di Vostra serenità, credo, che se le barche dell’Illustrissimo officio del sal frequenteranno le acque di Gravo, Maran et Aquilea et altri luochi circonvicini, potranno facilmente capitarli nelle mani. Gratie etc.
Di Pinguente, a dì 27 marzo 1611.
Piero Bondumier, Capitano di Raspo.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.