25 maggio| 1610 Piero Bondimier
Dispaccio del 18 aprile| 1611|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
dalle mie lettere di 6 del presente sarà restata avisata la Serenità vostra dell’arrivo in questa provincia di altre sette famiglie di Albanesi, che con le 18 venute il mese di genaro passato, sono in tutto famiglie 25; et, con occasione che mi son conferito li giorni passati nella terra di Montona, per essequir in quella valle l’ordine datomi dall’Eccellentissimo consiglio di dieci, sono venuti a ritrovarmi alcuni delli sopradetti capi di famiglia, et mi hanno pregato con molta instanza a sovenirgli in tanto lor bisogno, desiderando di farsi un poco di coperto in campagna, per levarsi fuori della città di Parenzo, avanti venghi il caldo, per schivare quell’aere pericoloso. Io, se bene non ho havuto il denaro, né per rimborsarmi del speso fin hora, né per poterli aiutare nell’avvenire, mosso dal desiderio che io tengo che queste gente non andassero di male, li ho provisto di altri ducati tre per ogni capo di famiglia, et essortatigli a procurare di retirarli quanto prima alla campagna. Volevano venir personalmente a suoi piedi, per esponerli di nuovo il loro bisogno, et io li persuasi a differire fino all’arrivo dell’Illustrissimo proveditor general, et in questa [?] che sarà di breve, et ho ciò operato, acciò di novo non diano molestia alla Serenità vostra, et, dovendo passar in Capodistria per procurar di recuperar la mia sanità, della quale ne ho molto bisogno, non vi essendo qui né medico, né medicine, procurerò havere da quella camera li ducati 500 che, di ordine di Vostra signorie eccellentissime, mi dovevano esser inviati, fino il mese di febraro passato, per tal effetto. Gratie etc.
Di Pinguente, a dì 18 aprile 1611.
Piero Bondumier, Capitano di Raspo.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.