25 maggio| 1610 Piero Bondimier
Dispaccio del 18 giugno| 1611|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
dal Clarissimo podestà di Città nova son avisato con sue lettere di 12 del presente che otto huomini, vestiti alla Uscocca, in una naschera si erano conferiti nel porto di quella città; et che, havendo lui dubitato di qualche cattivo incontro, si haveva proveduto, per assicurezza di quel luoco, di alcuni huomini di quelle ville della sua giurisditione. Mi ha ricercato a sovenirgli di un poco di polvere, balle et corda, il che ho prontamente fatto, et essortatolo a non si perdere de animo, poiché non si deve smarrire alla sola apparenza de otto ladri Et, per voler haver particolare informatione di tutto l’essito di questo negotio, ho scritto a monsignor [?] Ferigo Vendramini, habitante in Albriga di quel territorio, che me ne dia particolar conto; il che, havendo lui essequito, ho primato mio debito di mandar qui occlusa alla Serenità vostra la copia dell’una et l’altra lettera; et, all’arrivo dell’eccellentissimo Pesaro, destinato Proveditor general et inquisitor in questa provincia, che di breve si aspetta, le ne darò in persona particolar conto. Gratie etc.
Di Pinguente, a dì 18 giugno 1611.
Piero Bondomier, Capitano di Raspo.
Allegati:
Lettera di Girolamo Donà, Podestà di Citanova, nella quale egli riferisce il tentato assalto degli otto uomini vestiti all’uscocca, sventato grazie all’intervento dei sudditi armati. Inoltre, Donà richiede munizioni per la difesa della città. (1 c.)
Lettera di Federico Vendramin di Albriga, che pure racconta il tentato assalto degli Uscocchi. (2 cc.)
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.