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25 maggio| 1610 Piero Bondimier

Dispaccio del 16 settembre| 1611|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
questa mattina ho ricevuto lettere dell’illustrissimo rettor et proveditor di Cattaro di 7 del corrente, capitatemi per mano di alcuni Albanesi, quali sono venuti in questa provincia con 10 famiglie, che sono circa persone 50 fra tutti, gionti senza haver fatto prima alcun moto de qui, né sono altrimenti delle famiglie che promise a Vostra serenità quel Luca de Zorzi che, comparse li giorni passati a piedi suoi, et che la mi diede suo ordene, con le ducali di 2 del corrente, ricevute da me alli 6 pour dell’istesso, né più dall’hora in poi ho reduto per poterli dechiarir la volontà publica. Questi capi di queste 10 famiglie, che mi hanno presentato le sudette lettere, mi hanno rifferto non haver cosa alcuna con che sustentarsi; hanno bisogno in somma di tutte quelle cose che trovai bisognarsi alle altre 25 famiglie che l’anno passato feci sbarcar in Parenzo, et diedi conto alla Serenità vostra con mie lettere di 7 febraro passato, che per non tediarla, non le aggiongerò altro. Compariranno a piedi suoi per esponer il suo bisogno. Io so con più mani di mie lettere haverli rappresentato che sempre che queste genti veniranno condotte senza capi che li possi guidare, et che habbi il modo di sovvenirli, o che convenirà alla Serenità vostra interessarsi molto, o che andaranno di male.
Io li ho essortati ad unirsi insieme con le 25 famiglie dell’anno passato, nel circuito delli terreni da me a loro concessi nel territorio di Parenzo, poiché saranno soprabondanti anco al loro bisogno, et così mostrano di contentarsi. Resterà alla Serenità vostra di provederli di quello li parerà esser necesario, che io ossequierò puntualmente la sua volontà, sebene sono hoggi 15 giorni che mi trovo nel letto con una febre terzana, che mi ha reddotto in non molto buon stato; tuttavia, così assicurato dai medici che di anni passati ho tenuto sempre alla mia cura, vengo certificato della mia sanità, la quale quanto prima ottenga dal Signor Dio, mi impiegarò in molti commandamenti impostimi dalla Serenità vostra per ben esseguirli. Gratie etc.
Di Pinguente, 16 settembrio 1611.

Piero Bondomier, Capitano di Raspo.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.