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25 maggio| 1610 Piero Bondimier

Dispaccio del 7| febbraio| 1612|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
dalle mie lettere di primo del presente sarà stata avisata Vostra serenità della ricevuta da me delle sue di 27 del passato, scritemi nella matteria di Uscochi, et insieme delle provisioni et deliberationi fatte in tal proposito, et delle lettere publiche dirette all’Eccellentissimo signor generale Venier. Tengo aviso in lettere di 4 instante del Clarissimo conte di Cherso della ricevuta di esse et di haverle espedite in Arbe a Sua eccellentia. Da persona espedita da me aposta alla volta di Fiume per intender qualche cosa delli andamenti di detti ladri, mi vien rifferto, che in Fiume se ne ritrovano alquanti sequestrati [?] dalle galere, ma che in Segnia ve ne sono ritornati un bon numero con un grosso bottino de animali fatto nella Murlacha. Dal sergente [?] Oliviero Ortovechio, sargiente del governator di queste cernide, mi è stato rifferto come hieri mattina dalle gallere sotto Albona è stato retento un vasello di modesta portata che andava a Fiume, et quello remurchiato nel porto di Veglia, né mi ha saputo refferir che vasello sia, né con che carico; tutti li Rettori et giusdicenti di questa provintia sono stati avisati da me a star con bone guardie e tenir quelle cernide pronte per qualsivoglia occasione, et a diversi di questi castelli ho convenuto soministrar un pocho di monitione per esserne affatto privi, non ne havendone del publico, né occasione di comparne da particulari; ho però dato ordine che dette monitioni siano custodite, né dispensate se non in caso di bisognio, spero che in questa staggione per esser gran quantità di neve sopra le montagne, non siano essi Uscochi per passar a danni di questa provintia, perché difficile li reusirebbe il condur via bottino de anemali. Ho ricevuto le ducali di cotesto Eccellentissimo senato di 31 del passato, con quali vengho gratiato di poter per mesi dui tratenirmi a questo mio reggimento, nel qual tempo come mi impiegerò nel rimediar a molti disordini introdotti per la mia così longa presentia di qui, così voglio sperare che in detto tempo l’Illustrissimo Priuli […] successore sii per venir a ricever questa carica, et io poter con bona gratia di Vostra serenità repatriare. Io sto aspettando che di breve sii per venir qui quel Luca de Zorzi, Albanese, che ha ultimamente condotto le 13 fameglie di quella natione nel territorio di Città Nova, al quale provederò di anemali et instrumenti rurali, di qualche danaro per sustentarsi, come ho fatto gli altri, et in tutto conforme al comandamento di Vostra serenità, et se farà bisogno mi conferirò personalmente in Città Nova, per l’effetto sudetto, ben convengho nuovemente suplicar Vostra serenità a dar ordine che li ducati 500 ballottati per l’effetto sudetto o mi siano mandati, o siano contati a miei commessi, perché nel rivotterli [?] se incontra in mote difficoltà, né questi poveretti hanno bisognio di tal dilatione; mi resta aggiongerli che quanto più era desiderio mio che si dare principio al tuor in disegnio et far la pertegatione di quella provintia, per il qual effetto sono andato tutto questo inverno peregrinando in essa, tanto più mi vedo con poca speranza di potter, in questi puochi giorni che mi resta del reggimento, far alcun bene, perché come che intenderanno Vostre signorie eccellentissime dalla copia di una lettera del peritto Bergomi, che qui inclusa la mando, né debbo tacere che raggionando meco il peritto mi disse più di una volta che a far l’opera nel modo che le comandarno li vorà cinque et sei anni di tempo, dove non vedendo che […] sarà per costar questo disegno et pertegatione a Vostra serenità. Gratie etc.
Di Pinguente il dì 7 febraro 1612.

Piero Bondimier, Capitano di Raspo.

Allegato:
Lettera da Montona di Camillo Bergomi del 4 febbraio. Racconta a Bondumier di essere ammalato e in attesa di guarigione. Non dovrebbe però essere un problema troppo grosso, perché comunque è ancora in attesa di una cavalcatura, di un misuratore o perticatore che venisse mandato da Venezia e di un uomo che possa fare da guida in queste terre, non appena le giornate torneranno ad allungarsi, permettendo lo svolgimento del lavoro di misurazione. (1 c.)

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.