• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

25 maggio| 1610 Piero Bondimier

Dispaccio del 6| maggio| 1610|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
in conformità di quanto scrissi alla Serenità vostra, con le mie di 30 del passato, di quanto era venuto a noticia mia intorno ad un vassello grosso carico di sali, che si tienne sii per capitar di breve in Trieste, sono avisato con lettere dell’Illustrissimo signor Alvise Zorzi, date in Rovigno, sotto li 29 del passato, et ricevute da me tre giorni sono, con il ritorno qui della barca longa dell’officio illustrissimo del sal, capitano di essa Iseppo Ghagietta, le seguenti parole: Il cavallier Eugenio, Governator di queste fantarie dell’Istria, partì la settimana passata d’Anconna et è capitato qui, mi refferisce haver veduto in quel porto un vascello raguseo, carico di sali, per conto del Serenissimo arciduca; non so se sia per capitar a Trieste o a Fiume o a Buccari, il che vi servi per aviso. Io, Serenissimo principe, mi ritrovo ancora senza galee, né vi sono forze qui a bastanza, se compariranno vasselli grossi, di potergli impedir l’entrata in Trieste o altri luochi arciducali, che non vi entrino a suo piacere; tenendo ordine li patroni di venir rinforzati di gente, per ressister a chi gli volesse ostare. Alla guardia di Fiume, non vi sono né barche armate, né galere. A questa de Trieste vi sono le due de gli Albanesi, et una dell’officio del sal, essendo l’altra (per quanto sono stato informato) disarmata. Subito che capiteranno le galee che devono venire a queste guardie, communicherò con li clarissimi signori sopracomiti l’ordine che tengo dalla Serenità vostra. Gli essorterò, acciò non lassino ussir le zurme delle galee in terra, che stiano sempre pronte: perché può avvenire in un punto quello che non succede in molto tempo. Et fino che comporterà all’interessi della Serenità vostra di tenir queste guardie, stimo che sarà di molto suo servicio il non levar le galie delli luoghi dove sono destinate, se prima da altre non gli saranno dato cambio; et questo, perché da Triestini, che sono tanto vicini, vienne il tutto osservato, et puonno facilmente per la brevità del viaggio, che hanno di Anconna a questi luoghi arciducali, in tempo che non sanno non vi esser galee, far passar ogni sorte di vassello grosso con sali. Gratie etc.
Da Piranno, a dì 6 maggio 1610.

Piero Bondomier, Capitano di Raspo.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.